C'era una volta il 25 aprile celebrato nelle piazze, con i partigiani ancora in vita, i cortei, le persone in festa, la sensazione collettiva di ricordare il momento fondativo della nostra Repubblica Italiana. Sono passati ormai 76 anni da quel giorno di aprile del 1945 e l'intensità della partecipazione alla festa si era già comunque attenuata, anche se negli ultimi anni molti giovani sono entrati nelle associazioni dei partigiani per raccoglierne il testimone.
Questo maledetto virus ci ha già costretto l'anno scorso ad annullare ogni pubblica manifestazione, e la cosa si ripeterà anche in questo 2021 di contagi, speranze e vaccinazioni. Ci siamo chiesti: cosa possiamo fare per dare il nostro contributo ad una celebrazione "comunque" di questo 25 aprile? La risposta è stata: rivediamo tutti i nostri viaggi in Italia in cui, girando da turisti per le strade delle nostre città, abbiamo incontrato testimonianze della lotta contro il nazifascismo e illustriamole con le nostre foto.
Cominciamo da questo bassorilievo in ceramica che abbiamo trovato su un muro di Faenza:
Un episodio molto importante della lotta partigiana fu la battaglia di Monticchiello (SI), quando il 6 aprile 1944 un gruppo di una settantina di partigiani mise in fuga le soverchianti forze della milizia fascista, con la perdita di due combattenti.
Quando il giorno dopo i tedeschi misero tutto il paese al muro, con la minaccia di sterminare tutti, l'intervento presso il comandante del reparto del parroco e di una signora tedesca, moglie di un latifondista locale, scongiurò la strage. Ecco come l'episodio viene ricordato a Monticchiello:
Giriamo ancora per l'Italia, alla ricerca di tracce di memoria collettiva:
E adesso permetteteci di chiudere questo post da napoletani: vogliamo parlare delle Quattro Giornate di Napoli, immortalate dal bel film di Nanni Loy. Napoli è stata la prima città europea a liberarsi dai tedeschi, e lo ha fatto con una sollevazione autenticamente popolare, sulla quale nessuna forza politica ha mai potuto mettere il cappello.
Fra il 28 settembre ed il 1° ottobre 1943 il popolo napoletano. insieme a qualche militare dell'Esercito sbandato dopo l'8 settembre, costrinse i nazisti a sgombrare la città, che così fu pronta ad accogliere gli Alleati.
Da napoletani e vomeresi orgogliosi vi sottomettiamo qualche foto di lapidi che celebrano l'insurrezione, che al Vomero ebbe il suo primo focolaio:
Una testimonianza dell'insurrezione popolare negli altri quartieri di Napoli è questa lapide dedicata ad un gruppo di insorti catturati dai tedeschi, costretti a scavarsi la fossa e fucilati alle spalle nel Bosco di Capodimonte (Ciro Palumbo era un ragazzo di 15 anni):
E questa è la targa con cui i giardini di Piazza Quattro Giornate sono stati intitolati all'ultimo partigiano delle Quattro Giornate, Antonio Amoretti, scomparso a 95 anni nel 2022:
Naturalmente questo è un documento "in progress", vale a dire che ci aspettiamo racconti ed immagini da tutti voi e saremo ben lieti di integrarli in questo post, citando gli autori.
BUON 25 APRILE A TUTTI !!!
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