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Budapest: grandi strade, tante sculture e il Danubio

  • Immagine del redattore: Angelo e Adele
    Angelo e Adele
  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Eccoci di nuovo a voi! Siamo da poco tornati da un bellissimo viaggio di gruppo a Budapest, organizzato dai nostri referenti storici, l'Associazione Strabordo ed il tour operator Movimondo, rappresentato in loco dai due ottimi accompagnatori Tania e Mauro.


Come riassumere le impressioni di questo viaggio? Il titolo di questo post è una sintesi abbastanza efficace delle caratteristiche della capitale ungherese; la sua fisionomia è caratterizzata, almeno nella metà chiamata Pest, da un reticolo di ampie strade pianeggianti, dotate di comodi marciapiedi (ottimi per chi si muove in sedia a rotelle, anche perché ben dotati di rampe).


Il tutto ricorda un po' Parigi e risale come impostazione alla fine del XIX secolo, il che ci porta alle sculture di cui parliamo nel titolo. Budapest è piena di statue e monumenti dedicati in massima parte a personaggi ed episodi della storia ungherese, che ha vissuto vicende anche molto drammatiche, soprattutto nel secolo scorso, con lo sterminio di 600.000 ebrei ungheresi nell'Olocausto e la durissima dittatura comunista dal 1945 al 1989, con la relativa rivolta popolare del 1956, repressa nel sangue dai carri armati sovietici.


Tuttavia il nostro interesse è stuzzicato anche da numerose sculture moderne, ben inserite nel tessuto urbano, che fra l'altro è ricco di aree verdi che ne ospitano diverse. Fra queste opere spiccano senz'altro le mini statue dell'artista Mihail Kolodko, che appaiono inaspettate nelle piazze di Budapest e che è divertente cercare, individuare e riconoscere.


Ma la capitale ungherese è piena di chiese ed edifici dall'architettura molto particolare, e se si sale alla collina di Buda, la parte antica della città, ci si immerge in un'atmosfera del tutto differente da quella di Pest.


Un posto di rilievo fra gli edifici lo occupano senz'altro quelli realizzati a fine '800 e decorati secondo i dettami dell'Art Nouveau, che da queste parti ha avuto in quel periodo uno sviluppo molto importante, attingendo spesso e volentieri dai motivi folcloristici del Paese.


Il terzo elemento del nostro titolo è il Danubio, fiume immenso e onnipresente, attraversato da tanti ponti e percorribile in battello con crociere più o meno lunghe; noi abbiamo fatto una mini crociera di un'ora e dieci minuti che vi illustreremo più avanti, così come vi racconteremo di una gita in pulmino a Szentendre, un piccolo borgo antico sulle sponde del Danubio.


Via allora con le immagini, alcune delle quali regalateci dai nostri simpatici compagni di viaggio, cominciando dal Parlamento, uno dei monumenti più visti e fotografati della città:












E ora uno sguardo a Piazza della Libertà, con le sue aiuole, gli alberi, le fontane, le statue (fra cui alcuni volti ben noti a chi c'era negli anni '80..):










Ecco la storia che fa capolino: la colonna vista prima celebra i soldati sovietici che hanno sconfitto il nazismo, ed è stata lasciata al suo posto, al contrario di altri monumenti dell'età stalinista che sono stati relegati in un parco alla periferia della città.


Il monumento che sovrasta questa fontana mostra un'aquila, simbolo del nazismo che incombe su un angelo, simbolo dell'Ungheria. E' nata una forte polemica sul fatto che l'Ungheria di quel tempo era alleata della Germania e quindi non si può autoassolvere per la deportazione degli ebrei, quasi fosse solo una vittima e non anche una complice del nazismo.


Alleggeriamo l'atmosfera con la prima statuina di Kolodko, che rappresenta Kermit la rana:



Passeggiamo ancora un po' per le strade di Pest e incontriamo qualche altra statua, di persone più o meno famose:






Eh sì, era proprio Peter Falk, il tenente Colombo; l'attore era infatti di origine ungherese per parte di madre, e qui troviamo un'altra statuina di Kolodko, lo scoiattolo suicida, che potrebbe essere un altro caso da risolvere per il famoso detective:



Ancora statue nelle strade: Sissi, il poliziotto (toccargli la pancia porta fortuna), il postino, il poeta Attila Joszef:






Ed ecco che la storia, nei momenti più drammatici, ritorna e ci viene incontro nel nostro andare. Questa serie di scarpe in bronzo che si trova sulle rive del Danubio rappresenta un vero e proprio memoriale dell'Olocausto:





In un'altra zona, il quartiere ebraico, troviamo questo monumento intitolato L'albero della vita:



Ed ora traversiamo il Danubio e portiamoci sulla collina dove sorge Buda, cominciando a visitare la Chiesa di Mattia, risalente al 1255:









Il Bastione dei Pescatori, eretto nel 1905, si trova accanto alla Chiesa di Mattia; dal bastione si gode una splendida vista su Pest:




Il Castello Reale è un gigante di pietra che domina il fiume e la pianura di Pest e accoglie al suo interno numerosi musei e la monumentale Fontana di Mattia, dedicata ad una leggendaria battuta di caccia del XV secolo condotta dal re Mattia Corvino, di cui si innamorò la giovane contadina Ilona la Bella:








Diamo uno sguardo ora a qualche edificio Art Nouveau che abbiamo incontrato nelle strade di Pest:


CASA BEDO
CASA BEDO






CASA WALKO
CASA WALKO




CASSA DI RISPARMIO POSTALE
CASSA DI RISPARMIO POSTALE






La più lunga passeggiata che abbiamo fatto in questo viaggio è stata quella che ci ha portato alla monumentale Piazza degli Eroi, percorrendo il lunghissimo Viale Andrassy, lungo il quale abbiamo trovato fra l'altro l'Opera Nazionale:







La Casa del Terrore, ovvero la sede prima delle Croci Frecciate (alleate della Germania nazista) e poi della polizia politica comunista:





Ed eccoci entrare trionfalmente a Piazza degli Eroi, un enorme spazio pieno di monumenti che illustrano personaggi ed episodi della storia ungherese:







GALLERIA D'ARTE
GALLERIA D'ARTE
MUSEO DI BELLE ARTI
MUSEO DI BELLE ARTI

Alle spalle di Piazza degli Eroi c'è un grande Parco della Città, che ospita diversi edifici fra cui l'avveniristica Casa della Musica:







Il Castello di Vajdahunyad fu costruito per il Millenario della nazione ungherese (1896) dapprima come padiglione e poi in muratura, con elementi romanici, gotici di Transilvania, rinascimentali e barocchi:






una statuina che rappresenta Dracula:



ANONYMUS
ANONYMUS

E ora occupiamoci un po' del Danubio, nel senso di raccontarvi della nostra visita all'antico villaggio di Szentendre che si affaccia sul fiume ad una quarantina di chilometri da Budapest. Concluderemo poi parlando della nostra crociera sul Danubio blu.


Cominciamo da Szentendre (o Sant'Andrea in italiano):











E chiudiamo con la crociera, che si è svolta su un comodo battello accessibile per noi:









Cos'altro aggiungere a questa infornata di immagini? Che la città è molto bella e molto vasta, per cui resterebbe ancora parecchio da visitare tra musei, terme ed il polmone di verde dell'Isola Margherita. La nostra esperienza ci ha mostrato inoltre che le distanze da percorrere impongono l'utilizzo di sedie motorizzate.


E allora non ci resta che salutarvi.


ALLA PROSSIMA !!!



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