A Capodimonte con Lorenzo Lotto, NAfrica e Sergio Vacchi
- Angelo e Adele
- 38 minuti fa
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Continuiamo il nostro peregrinare fra i luoghi accessibili di Napoli che ospitano mostre d'arte le più svariate ed interessanti. Una delle nostre mete preferite è il Museo e Real Bosco di Capodimonte (*), una reggia trasformata in museo e circondata da un magnifico bosco dove è piacevolissimo passeggiare coi nostri mezzi.
Da tempo il museo si è aperto all'arte contemporanea (ne abbiamo illustrato parecchie mostre nel passato) e anche nel mese di novembre 2025 appena trascorso ne abbiamo potuto visitare due, di cui però parleremo dopo.
Infatti una consuetudine affermatasi negli ultimi anni è quella di ospitare alcuni dipinti di un artista classico, provenienti in prestito da importanti musei internazionali. Ed è proprio da una mostra ospitata in questo periodo a Capodimonte che cominceremo.
Parliamo di LORENZO LOTTO. L'OSPITE BERGAMASCA LUCINA BREMBATI che vede questo importante dipinto in prestito dall'Accademia Carrara di Bergamo esposto fino al 6 gennaio 2026 insieme con un altro dipinto di Lotto e due dipinti del Parmigianino, tutti appartenenti alle collezioni di Capodimonte.
Ecco le nostre immagini:




E dopo questa immersione nella grande arte del '500 passiamo alle due mostre contemporanee. La prima di cui parleremo si chiama NAFRICA - MASCHERE, aperta fino al 6 gennaio 2026; per illustrarla conviene riportare il testo introduttivo contenuto nel sito del museo:
Elemento centrale della mostra NAFRICA-MASCHERE è il lavoro di una figura controversa come l’antropologo fiorentino Lidio Cipriani, i cui viaggi documentati tra il 1923 e il 1927 verso il Corno d’Africa – attraverso fotografie, testi e calchi facciali policromi – rivelano la costruzione scientifica e culturale dell’ “altro”, del “diverso”, del “Negro”.
Questi materiali, provenienti dal Museo di Antropologia dell’Università Federico II di Napoli, sono presentati non tanto come reperti, ma come documenti della violenza ideologica che contribuì a giustificare schiavitù, segregazione e le leggi razziali del 1938.
“Accanto a questo inquietante archivio visivo, venticinque artisti contemporanei, africani ed europei, sono stati invitati a “rispondere” con opere nuove o esistenti, mettendo così in dialogo due registri opposti: da un lato, la riduzione del volto umano a oggetto coloniale; dall’altro, la riaffermazione della soggettività attraverso l’arte. Non si tratta di una semplice denuncia, ma di un confronto visivo capace di generare nello spettatore una consapevolezza profonda e non mediata, ciò che Jean-Paul Sartre definiva ‘lo shock dell’essere visti’. Questa mostra è necessaria. Dipinge un quadro terribile dell’immobilità della storia e del modo in cui siamo incapaci di imparare da essa. La storia non appartiene a un popolo. È l’esplosione dell’incontro. E se la propaganda del nazismo affermava che la storia è sempre scritta dai vincitori, allora è giunto il momento di riscriverla. La mostra NAFRICA-MASCHERE si sviluppa come un libro visivo: ogni opera, ogni documento d’archivio diventa una nota o un’illustrazione di un racconto collettivo ancora in costruzione. L’obiettivo non è proporre una morale o una lettura univoca, ma aprire uno spazio di risonanza critica, dove l’arte possa agire come strumento di esorcismo e riscrittura”, come spiega il curatore Simon Njami.
Ecco allora le immagini delle opere che ci hanno più colpito:
























Concludiamo il resoconto di questa nostra visita a Capodimonte raccontando la mostra SOGNO MEDITERRANEO. SERGIO VACCHI, aperta fino al 27 gennaio 2026. La presentiamo saccheggiando anche questa volta il sito web del museo:
Cento anni fa nasceva Sergio Vacchi (Castenaso, Bologna, 1º aprile 1925 – Siena, 15 gennaio 2016) uno dei più originali e significativi artisti del Novecento italiano che dall’informale e dal naturalismo passa a un linguaggio personalissimo, non incasellabile in alcuna definizione di scuola, denso di riferimenti storici, mitologici e sociali.
A sessant’anni dal suo debutto napoletano, il Museo e Real Bosco di Capodimonte gli dedica l’omaggio “Sogno mediterraneo. Sergio Vacchi”, per il centenario della nascita dell’artista, con opere rappresentative della sua produzione dal 1959 al 2006.
Scelte insieme alla Fondazione Vacchi, le opere esposte per l’occasione rivelano la forza dirompente dell’originalissima mente dell’artista, un visionario spesso largamente in anticipo sui tempi.
[...]
In questo 2025 cadono anche le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli, oggi più che mai sulla ribalta internazionale nel ribadire il carattere aperto, cosmopolita di questa metropoli mediterranea e il suo ruolo storicamente all’avanguardia: la mostra del maestro bolognese è quindi l’occasione per ripercorrere anni fondamentali della vita culturale partenopea nel secolo scorso.
Ecco allora una piccola selezione di opere del maestro:




Cos'altro dire? Rammentiamo solo che oltre al Capodimonte Cafè, sito all'interno dell'edificio della reggia, ci sono altri due punti di ristoro all'interno del bosco: la Stufa dei Fiori e il Giardino Torre (*); a quest'ultimo abbiamo dedicato un post qualche tempo fa.
ALLA PROSSIMA!!!
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici per disabili

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