Allora, cari amici, stiamo entrando in un nuovo periodo di limitazioni negli spostamenti; qui in Campania non possiamo spostarci da una provincia all'altra, ci si raccomanda anche di restare nel nostro comune, e allora che si fa? Meno male che ci sono i musei aperti, così possiamo fare qualche prudente uscita di casa in macchina, evitando i mezzi pubblici e, come in questo caso, fare un'esperienza molto intensa e piacevole.
Il giorno 29 ottobre siamo andati ancora una volta al Museo di Capodimonte (*) dove abbiamo visitato l'importante mostra Luca Giordano. Dalla natura alla pittura, aperta fino al 10 gennaio 2021. Il sito web da cui attingere tutte le informazioni sull'esposizione è il seguente: http://www.museocapodimonte.beniculturali.it/portfolio_page/luca-giordano-dalla-natura-alla-pittura/.
E proprio dal sito del museo attingiamo qualche notizia su Luca Giordano:
Luca Giordano nasce a Napoli il 18 ottobre 1634. Appena ventenne, tra il 1654 e 1655, realizza due dipinti per la chiesa di San Pietro ad Aram e la pala del transetto della chiesa di Santa Brigida.
Nei primi anni si muove nel solco di Jusepe Ribera, il maestro che gli resta dentro e che sarà come una guida per la sua vorace capacità di apprendimento, grazie alla quale assimila le esperienze di Tiziano, Lanfranco, Cortona e Rubens.
Fondamentali i viaggi giovanili a Roma, Venezia e Firenze. Proprio a Firenze, Giordano mette a punto un progetto di decorazione illusionistica e continua degli spazi che a Napoli non aveva mai attecchito: nella cappella Corsini della chiesa del Carmine, e soprattutto negli affreschi di Palazzo Medici Riccardi.
Le committenze per le maggiori chiese e per l’alta aristocrazia napoletana e spagnola aprono la strada al lungo soggiorno a Madrid, nell’ultimo decennio del ‘600. Resta in Spagna per circa dieci anni, lavorando con un’alacrità senza confronti e producendo una sterminata quantità di tele e di affreschi, tra residenze reali e chiese sotto l’alto patronato della Corona. Nel 1694, la consegna delle chiavi dello Studio del Palazzo da parte del Sovrano Carlo II lo consacra capo dei pittori della corte.
Giordano trascorre gli ultimi anni di vita a Napoli, lavorando per la Certosa di San Martino e per le chiese dei Girolamini e di Donnaregina. Muore nel 1705, ed è sepolto nella chiesa di Santa Brigida di Napoli.
Luca Giordano è senz’altro il più grande pittore napoletano del ‘6oo, oltre che il più prolifico con migliaia di disegni, dipinti e affreschi, al punto da guadagnarsi l’appellativo di “Luca fa presto".
E allora vediamoli questi dipinti del maestro napoletano, alcuni dei quali sono di dimensioni gigantesche, per cui perdonerete qualche défaillance nelle nostre fotografie.
Per quanto riguarda gli affreschi, alla fine del percorso espositivo, c'è una saletta dove il visitatore, azionando degli interruttori dedicati, può vedere sulle pareti e sul soffitto alcuni video che illustrano gli affreschi dipinti da Luca Giordano nelle chiese napoletane, per la precisione Santa Brigida, Certosa di San Martino, Girolamini e San Gregorio Armeno:
Che immagini potenti, è vero? Da notare che questa mostra si è svolta anche a Parigi, al Petit Palais, fra novembre 2019 e febbraio 2020, ed ha avuto un notevole risalto internazionale.
Un'ultima parola sull'allestimento: le opere sono state esposte nella Sala Raffaello Causa della Reggia, un salone sotterraneo servito da due ascensori comodamente accessibili per i nostri mezzi.
I quadri di Luca Giordano sono accostati in molte occasioni a quelli di uguale soggetto di pittori a lui contemporanei, in modo che il visitatore possa farsi un'idea delle reciproche influenze. Insomma, una mostra che vale davvero la pena di visitare!
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici per disabili
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