Ebbene sì: siamo in zona gialla, hanno riaperto i musei e i parchi e noi, nella splendida giornata di sole del 4 febbraio, ci siamo fiondati alla Reggia di Caserta, visitando gli Appartamenti Reali (*), il Parco Reale (*) ed il Giardino Inglese.
Rispetto al post che abbiamo dedicato alla Reggia nel 2017, è cambiata innanzitutto la modalità di accesso al complesso monumentale: i biglietti vanno acquistati solo online (anche quelli gratuiti), stampati e portati con sé. Ai disabili è consigliato entrare dall'ingresso principale di Piazza Carlo di Borbone, dove troveranno il personale che azionerà l'ascensore per salire agli Appartamenti Reali.
A questo proposito, c'è da dire che abbiamo testato per la prima volta la Reggia col Triride: nell'ascensore nessun problema, nel pulmino che porta alla cascata qualche difficoltà per sistemarsi, ma comunque tutto risolto.
Un'altra bella novità è stata ritrovare la mostra Terrae Motus (https://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/terrae-motus-40-anni/) sapientemente disseminata all'interno degli Appartamenti Reali. Si tratta di 21 delle 72 opere della collezione messa su, all'indomani del terremoto del 1980, dal grande gallerista napoletano Lucio Amelio, che si rivolse ai più importanti artisti contemporanei (Andy Warhol, Mimmo Paladino, Nino Longobardi e tanti altri) che offrirono i loro lavori ispirati al terribile evento. L'apertura nel prossimo futuro di altre ali del palazzo, recuperate alla fruizione del pubblico, permetterà di esporre tutta la collezione.
E allora cominciamo dagli Appartamenti Reali, con i loro soffitti affrescati, gli stucchi dorati, il bellissimo presepe settecentesco, i magnifici arredi e le opere contemporanee che si inseriscono nel contesto, in che modo giudicate voi:
Senza titolo, Nino Longobardi:
Re uccisi al decadere della forza, Mimmo Paladino
Eva scacciata dal Paradiso, Francisco Leiro:
Fate presto, Andy Warhol:
Finita la visita agli Appartamenti Reali, ci siamo imbarcati sul pulmino (2,50 € A/R) e siamo arrivati alla cascata, sempre spettacolare:
uno sguardo al gruppo di Diana:
e poi siamo entrati nel Giardino Inglese, (https://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/giardino-inglese/) un posto in qualche modo magico, dove il visitatore si imbatte in alberi e piante provenienti da tutto il mondo, corsi d'acqua, laghetti, statue e ambienti neoclassici:
Il Criptoportico, col soffitto fintamente sfondato e lesionato:
il suggestivo Bagno di Venere:
Finita la visita al Giardino Inglese, abbiamo ripreso il pulmino e siamo tornati all'ingresso, uscendo dalla Reggia. Per il pranzo ci siamo recati a questo bel ristorante, dove quando si prenota si può chiedere che ci venga riservato un posto auto nel garage:
Locanda Battisti (*)
Via Fratelli Pagano 10/12, Caserta
0823 447152 facebook.com/locandabattisticaserta/
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili
Che altro dire di quest'esperienza? Innanzitutto l'utilizzo del Triride ci ha consentito di visitare il Giardino Inglese, le cui pendenze sarebbero faticose da superare con la carrozzina manuale. La seconda raccomandazione che ci sentiamo di fare è quella di arrivare alla Reggia il più presto possibile, in modo da avere il tempo di visitare tutto il Giardino ed il Parco, compresa la Castelluccia e la Peschiera Grande, di cui parliamo nel post del 2017. Comunque l'esperienza è molto stimolante e vale la pena anche di alzarsi un po' più presto per godersela al meglio.
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