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Santa Fiora: un bel borgo citato da Dante

Ben ritrovati! Siamo in pieno anno dantesco e allora abbiamo pensato di scavare nelle nostre esperienze di turismo accessibile recuperando una nostra visita a Santa Fiora, un borgo in provincia di Grosseto che abbiamo scoperto nell'agosto del 2014 e che, come tanti borghi toscani, è contraddistinto da una movimentata storia che inizia nel Medioevo e prosegue nei secoli successivi col passaggio del paese dalla famiglia Aldobrandeschi agli Sforza ed ai Cesarini, fino al passaggio nel 1624 al Granducato di Toscana.


Perché Santa Fiora? Perché la cittadina ha ricevuto l'onore di una citazione da Dante nel Canto VI verso 111 del Purgatorio, che è riportata su una targa marmorea all'ingresso del paese:



Peccato che la lettura più accettata al giorno d'oggi sia E VEDRAI SANTA FIOR COM'E' OSCURA, in quanto il verso è inserito nella famosa invettiva contro l'Italia che non risparmia nemmeno questo delizioso borgo. Prudentemente lasciamo queste dispute agli esperti dantisti e proseguiamo a visitare le bellezze accessibili del paesino toscano. Cominciamo con il Palazzo Pretorio, affiancato dal Palazzo Sforza Cesarini, sede dell'amministrazione comunale:





Immergiamoci adesso nelle cose più belle, recandoci con una stradina in discesa, da fare con prudenza, alla Pieve delle SS. Fiora e Lucilla, una chiesa risalente al 1142 e ricca di opere d'arte, principalmente le terrecotte rinascimentali di Andrea della Robbia, risalenti alla fine del XV secolo:










Diamo uno sguardo al borgo antico ed alle sue piazzette e stradine:







Passiamo infine a visitare quel parco-giardino costruito nel XVI secolo dagli Sforza attorno alle sorgenti del Fiora e denominato La Peschiera. Dalla grande vasca che forma la peschiera, le acque del Fiora defluiscono in un'altra vasca posta all'esterno del muro di cinta, sormontata da due delfini con il tridente, utilizzata un tempo come abbeveratoio e poi come lavatoio pubblico.
















La chiesetta che si intravede è quella di Santa Maria delle Nevi, purtroppo all'epoca per noi inaccessibile (chissà se nel frattempo è stato fatto qualcosa, se sì fatecelo sapere); nella chiesa si possono vedere, sotto il pavimento, le sorgenti del Fiora, oltre che dei notevoli affreschi d'epoca.


Insomma, alla fine dei conti abbiamo cercato di mostrarvi una piccola parte di Santa Fiora e speriamo di avervi stimolato a visitarla, e magari a fornirci qualche informazione aggiuntiva. Saremmo ben lieti di pubblicarla, così come cercheremo di pubblicare altro materiale relativo ai borghi toscani che abbiamo visitato in quell'agosto di sette anni fa.



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