All'inizio di questo nostro blog, quattro anni fa, abbiamo dedicato uno dei primi post alla Reggia di Caserta, che era ed è tuttora uno degli attrattori turistici più visitati della Regione Campania. Ebbene, oggi vogliamo parlarvi di un'altra "location" borbonica, il Real Sito di San Leucio (*), un'interessantissima creazione di Ferdinando IV di Borbone.
Per farlo ci avvarremo delle notizie contenute nel sito web ufficiale della struttura che è https://www.sanleucio.it/sanleucio/; vi invitiamo a consultarlo per le dettagliate notizie storiche che vi sono contenute.
Nel sito si trovano inoltre le informazioni (orari e tariffe) per organizzare la visita guidata; per noi è richiesta la presenza di un accompagnatore che si rechi nella biglietteria, posta in cima ad una scala.
Per parte nostra ci limitiamo a dire che il Borgo di San Leucio, estremo lembo settentrionale del parco della Reggia di Caserta, fu acquistato nel 1750 da Carlo di Borbone; fra il XVI ed il XVII secolo Andrea Matteo di Acquaviva, signore di Caserta, vi aveva costruito uno splendido palazzo con vista sulla valle e sulla reggia. Il palazzo divenne la residenza di campagna dei sovrani che qui amavano andare a caccia e partecipare alle attività agresti degli abitanti del luogo.
Nel 1778 il re Ferdinando IV, succeduto a Carlo divenuto nel frattempo re di Spagna, decise di dare avvio alla manifattura serica; per fare ciò il palazzo venne trasformato in fabbrica divenendo corpo centrale avanzato di un grande edificio a pianta rettangolare con cortile interno, comprendente la scuola normale, le abitazioni per le maestre e per i direttori, le stanze per la trattura, la filatura e la tintura della seta.
Le macchine erano mosse dall'acqua dell'Acquedotto Carolino, altra imponente costruzione realizzata da Carlo di Borbone su progetto di Luigi Vanvitelli (https://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/acquedotto-carolino/).
Ma la cosa forse più significativa, data l'epoca, è che le maestranze venivano alloggiate in quartieri operai, costruiti a partire dal 1786, quando terminò la ristrutturazione del palazzo; si tratta di case a schiera che si sviluppano ai lati del maestoso arco di ingresso al borgo e che arrivarono ad ospitare un nucleo di 17 famiglie e 214 persone, che costituirono la Colonia di San Leucio.
Il Re, per regolamentare la vita dei suoi coloni, promulgò nel 1789 un Codice delle Leggi, improntato all'uguaglianza delle retribuzioni fra uomini e donne, al rispetto ed alla meritocrazia.
Cominciamo a dare uno sguardo alle immagini:
Diamo ora un'occhiata alle macchine utilizzate per la produzione e la lavorazione della seta, il cui funzionamento viene illustrato in maniera chiara e comprensibile dalle guide che accompagnano i visitatori:
Guardiamo ora gli Appartamenti Reali, al piano superiore rispetto agli impianti. Ammireremo le sale, gli arredi e gli abiti:
Uno sguardo dall'alto sui Giardini Reali, al momento non visitabili:
Da una vetrata del palazzo vediamo la vallata ed una parte delle casette a schiera degli operai, alcune delle quali sono state restaurate e oggi sono abitate:
La Reggia vista dal Belvedere:
Che altro dire di San Leucio? Con l'Unità d'Italia i beni dei Borboni diventano demaniali e nel 1865 inizia la pratica di affittare lo stabilimento ai privati, fino al 1910, quando l'ultima società assegnataria fallì. Nel 1920 la fabbrica fu riaperta dalla famiglia De Negri che nel 1970 trasferì la produzione in un nuovo opificio. Da allora molte industrie, piccole e grandi, hanno continuato a produrre splendide stoffe per i mercati nazionali ed internazionali.
Tanto per dire, nella Sala Ovale della Casa Bianca o a Buckingham Palace sono presenti bandiere nazionali realizzate con sete di San Leucio, che è diventata Patrimonio dell'Umanità dal 1997.
Nel complesso la visita è stata molto interessante e le spiegazioni molto esaustive; dal punto di vista dell'accessibilità ci dispiace soltanto che la sala dei telai antichi non fosse visitabile perché l'elevatore era guasto, ma la maggior parte dell'edificio è stata resa agibile per noi con un benemerito ascensore.
Per quanto riguarda i ristoranti accessibili della zona, il più vicino è questo agriturismo:
Agri Bernardo (*)
SP 210 San Leucio - Castel Morrone
+39 389 512 4133
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili
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