E' sempre bello fare una passeggiata al Museo e Real Bosco di Capodimonte (*), sia per respirare aria pura nel bosco che per una visita alla Reggia; qui, oltre alla collezione permanente, sono ospitate spesso esposizioni temporanee sempre interessanti e piacevoli.
E proprio di due mostre che abbiamo visitato ultimamente vi vogliamo parlare. La prima in realtà ospita un solo quadro, famosissimo, e va vista al più presto perché la chiusura è prevista per il 23 febbraio 2025.
Si tratta de L'ospite francese. Gustave Courbet e il quadro è Les Demoiselles des bords de la Seine (été), in italiano Fanciulle sulle rive della Senna (estate). Dalla presentazione della mostra abbiamo tratto questo testo:
‘Les Demoiselles des bords de la Seine (été)’ presentato al Salon parigino nel 1857 suscitò subito grande scalpore per la sensualità del suo messaggio: in una calda giornata estiva due giovani donne, probabilmente due prostitute, riposano distese mollemente sull’erba in riva al fiume.
L’atmosfera calda e umida avvolge le ragazze, come mostra un accenno di sudorazione sulla pelle.
A prima vista il dipinto parrebbe appartenere ad una tradizione derivata dalle figure femminili di Giorgione e Tiziano, ma riletta da Courbet attraverso la pittura dei maestri spagnoli del Seicento, Ribera in primis.
Il Realismo qui racconta la vita quotidiana all’aperto e il riposo estivo, aprendosi ai dipinti di grande formato ed anticipando la grande fortuna pittorica delle rive della Senna, celebrate una generazione dopo dagli impressionisti.
L'altra mostra di cui vi vogliamo parlare si intitola Sete ed ospita alcuni lavori dell'artista e performer milanese Gaia Fugazza, che vive a Londra ed ha lavorato in ambiti internazionali quali Zurigo, Basilea, Oslo, Venezia, Roma, Milano, Isole Lofoten. La mostra resterà aperta fino al 18 marzo 2025. Dalla presentazione riprendiamo questo brano:
“Capodimonte si apre alla creatività giovane e performativa - dichiara Eike Schmidt direttore del Museo e Real Bosco - ospitando una artista dal respiro internazionale nel quadro delle storiche sinergie con il Polo delle Arti Caselli Palizzi. E lo fa nel segno della Porcellana, un tema che declineremo in varie forme nel 2025 nel nostro percorso verso l’apertura della grande sezione dedicata a questa arte identitaria”.
L’evento conclude un progetto di residenza dell’artista presso l’Istituto ad Indirizzo Raro “Giovanni Caselli”, ubicato all’interno del parco di Capodimonte, nel medesimo antico edificio che fu sede della prima Real Fabbrica della Porcellana, fondata nel 1743 e oggi parte del Polo delle Arti Caselli Palizzi diretto da Valter Luca De Bartolomeis. La residenza, che ha portato l’artista a Napoli tra il 2023 e il 2024, si è focalizzata sulla lavorazione della porcellana in terzo fuoco e sulla sua ibridazione con altri materiali.
In mostra si trovano due serie di opere a muro in porcellana, le prime realizzate nei colori vivaci del terzo fuoco; le altre contaminate con vetro o trafitte da ossa di calamaro. Le ossa di calamaro sembrano piume di plastica e sono forse testimoni di un tempo lontano della storia in cui le creature del cielo e quelle degli abissi si sono ritrovate, unite nel cammino dell’evoluzione.
Qualche immagine scattata da noi:
Allora, vi abbiamo incuriosito? Dal punto di vista logistico il Museo e Real Bosco di Capodimonte è sempre accogliente nei confronti dei disabili motori, che possono lasciare l'auto all'interno del parco nell'apposito parcheggio; i viali del parco sono sempre un piacere da percorrere, anche se adesso nei pressi della Reggia sono in corso importanti lavori di ripavimentazione.
E camminando per i viali si può incontrare un altro esempio di arte contemporanea inserito nella natura. Si tratta di Massi Erratici, una scultura di Marisa Albanese, ricordata in questa targa dall'allora direttore Sylvain Bellenger:
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili
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