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Percorsi accessibili nel Parco d'Abruzzo

Volendo essere precisi la denominazione completa ed ufficiale è Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (http://www.parcoabruzzo.it/), ma molti continuano ad usare il nome originale, adottato al momento dell'istituzione del Parco, il 9 settembre 1922, ufficializzata con Decreto Legge dell'11 gennaio 1923.


Navigando nel sito ufficiale del Parco si trovano tutte le informazioni sulle finalità, la natura, la storia e su come vivere il Parco in tutti i suoi aspetti. Per parte nostra vi diciamo che l'esperienza di una settimana in questo mese di luglio 2021 ci ha permesso di constatare come le strutture del parco siano ben organizzate e la cartellonistica sia nuova, ben leggibile ed esauriente.


Abbiamo fatto base nella cittadina di Pescasseroli ed i percorsi da noi testati sono nei comuni di Villetta Barrea ed Opi (Val Fondillo). Siamo restati colpiti molto positivamente dall'estensione e dalla qualità dei percorsi accessibili che abbiamo potuto provare e che cercheremo di documentare con quanti più dettagli possibile; con qualche sorpresa inaspettata che vediamo subito.


Ci stavamo avviando sul sentiero che da Villetta Barrea, partendo dall'incrocio all'ingresso del paese per chi viene da Barrea, porta verso il lago di Barrea, quando abbiamo fatto questo bellissimo incontro:





E' vero che Villetta Barrea è il paese dei cervi e che ci sono tanti cartelli che invitano a non molestare e a non dare da mangiare ai simpatici animali, ma certo trovarne uno che cammina tranquillamente per le strade di un centro urbano ci ha senz'altro sorpreso e divertito!


Salutato il cervo, abbiamo proseguito sul percorso verso il lago di Barrea, una pista sterrata percorribile agevolmente col Triride. Questo è il paesino di Villetta Barrea:




e questo è il lago di Barrea:









Restiamo a Villetta Barrea e concediamoci una passeggiata rilassante sul Lungo Sangro, il fiume che nasce a Pescasseroli, attraversa Villetta e, intercettato da una diga, forma il Lago di Barrea e poi prosegue verso il mare.


Questo primo percorso parte all'altezza del civico 171 di Via Benedetto Virgilio, scavalca il fiume e si immette su un sentiero attraverso una discesa un po' ripida, da affrontare con cautela:






Altrimenti si può prendere il tratto più facile, che parte da dove inizia il sentiero per il lago e va in direzione opposta, risalendo il corso del Sangro:



LA SCULTURA "NINFA"








Che bell'acqua limpida, vero? Ma questa è una caratteristica di tutti i corsi d'acqua che abbiamo incontrato in questi giorni, in particolare nella passeggiata che abbiamo fatto nella Val Fondillo, all'interno del territorio di Opi.


La Val Fondillo è ricca di boschi, di radure e di verde, anche se gran parte del percorso si snoda lungo una pista sterrata esposta al sole. E allora, parcheggiata l'auto (gratuitamente per i disabili) all'inizio della valle, si può far provvista di acqua nel centro di ristoro (*) e partire per il percorso che costeggia il torrente Fondillo.


Noi ci siamo fermati alla radura ombreggiata del ponte sospeso, a circa 1 km dall'inizio, e comunque ci sentiamo di consigliare l'uso della sedia motorizzata, perché ci è sembrata improponibile la sedia manuale su questo tipo di tracciato. Inoltre le mete successive erano a distanza di minimo 2 ore di cammino per raggiungere posti, come la Grotta delle Fate, per noi inaccessibili. Ecco le immagini:







Ed eccoci al ponte pedonale sospeso, costruito in acciaio nel 2019, certificato per portare fino a 10 persone simultaneamente. Il ponte consente di scavalcare il torrente Fondillo; per i disabili motori è tecnicamente accessibile, anche se noi non ci abbiamo provato, data la pendenza del sentiero che porta all'imbocco del ponte che avrebbe richiesto un piccolo aiuto:







Nella stessa giornata dell'escursione in Val Fondillo se ne può effettuare un'altra, in una località, La Camosciara, a poca distanza dall'imbocco della valle. Si lascia la SR 83 e si prende quella che era la vecchia provinciale. Le automobili si devono fermare ad un parcheggio e i visitatori devono percorrere, a piedi o con un trenino, i 2,7 km di strada che portano al piazzale da cui si dipartono i sentieri che si inerpicano fino alle cascate.


Ai disabili è concesso invece di proseguire con la propria auto fino al piazzale e parcheggiare lì, dove ci sono punti di ristoro senza bagni attrezzati per noi. Quello che possiamo fare è attraversare il ponticello sul torrente Scerto e fermarci a godere il fresco e scattare qualche foto, dato che uno dei sentieri inizia subito dopo il ponticello:






Il Parco tende a documentare la propria attività e ad effettuare divulgazione naturalistica attraverso una serie di strutture aperte al pubblico, che sono i Centri Visita ed i Musei dedicati a specifiche attività e specie animali.


Noi abbiamo visitato il principale Centro Visita, il Centro Natura di Pescasseroli, in cui sono ospitati, fra l'altro, tre orsi salvati dallo sfruttamento circense in Lituania, che li ha resi incapaci di sopravvivere in natura; ci sono inoltre cervi, caprioli, istrici e pecore:











Il COVID ha causato delle chiusure...



Nel Centro Natura di Pescasseroli è ospitato anche un Museo Naturalistico, di cui per noi è visitabile solo il piano terreno; il museo ospita strutture didattiche, pannelli illustrativi, uno scheletro ritrovato nella necropoli di Val Fondillo insieme con utensili dell'Età della Pietra e crani di animali preistorici ritrovati nella zona del Parco. Il Museo è fornito anche di un piccolo negozio di souvenir:












E' venuto ora il momento di parlare di Pescasseroli, cittadina di circa 2200 abitanti, posta a 1167 metri s.l.m., le cui radici storiche affondano a prima dell'anno 1000.


Pescasseroli è in un certo senso la capitale del Parco d'Abruzzo, dal momento che ne ospita la sede, ma è soprattutto una cittadina graziosissima, ricca di testimonianze storiche e con un centro antico perfettamente conservato e tenuto con gran cura dai suoi abitanti, che non mancano di addobbare con fiori ogni angolo, ogni balcone ed ogni nicchia nei muri del paesino.


Cominciamo con le immagini:






LA CHIESA PARROCCHIALE DEI SS. PIETRO E PAOLO (XII SEC.)



MADONNA NERA (SCULTURA LIGNEA DEL XIII SEC.) OGNI ANNO IN PROCESSIONE SUL MONTE TRANQUILLO


PALAZZO SIPARI, DOVE NEL 1866 NACQUE BENEDETTO CROCE

FONTANA DI SAN ROCCO (XVI SEC.) O FONTANA DEGLI ORSI




STATUA DI SAN ROCCO, INSERITA NEL MURO DI UN PALAZZO ADIACENTE LA FONTANA





Chiudiamo con le consuete informazioni di tipo logistico: abbiamo alloggiato in un albergo appena fuori città in una zona piena di verde, da cui è agevole raggiungere il centro sui marciapiedi forniti degli opportuni scivoli.


Il Picchio

Via Valle dell'Oro, Pescasseroli



Altri due alberghi nella zona, dotati di camere per disabili, sono:


Hotel Corona

Circonvallazione B. Trillo 2, Pescasseroli


Hotel Pagnani

Via Collacchi 4, Pescasseroli


E infine non può mancare l'indicazione di un ristorante attrezzato per le nostre esigenze:


La tana del lupo (*)

Via Principe di Napoli 19, Pescasseroli


con una foto del loro piatto forte: tagliatelle con porcini, scaglie di parmigiano e profumo di tartufo:



(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili






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