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Napoli: il Giardino Torre di Capodimonte

Oggi vi proponiamo un bell'itinerario all'interno del Real Bosco di Capodimonte a Napoli, al termine del quale troveremo, come giusta ricompensa per la strada percorsa, un ameno sito dove rifocillarci e rinfrescarci.


Stiamo parlando del Giardino Torre, il più recente frutto dell'attività di restauro e recupero funzionale degli edifici contenuti all'interno del Real Bosco; per dare un'idea di ciò che è stato realizzato, niente di meglio che riportare il testo dal sito web della società consortile Delizie Reali, che ha vinto il bando di gara europeo indetto dall'allora MIBACT e si è aggiudicata la gestione per 20 anni dei due siti Giardino Torre (*) e Stufa dei Fiori:


Posto al margine nord orientale del Real Bosco di Capodimonte, il Giardino Torre era la Real Fruttiera dei Borbone: giardino di delizie, vivaio e vera e propria azienda agricola.


Un attento studio ha guidato il recupero di questi luoghi di straordinaria rilevanza storico-culturale, testimonianza preziosa della vocazione produttiva dei siti reali borbonici.


L’intervento di restauro – curato dalle società Euphorbia srl e Minerva srl  – ha interessato il vasto patrimonio botanico e gli edifici settecenteschi: il Casamento turrito con l’antico forno a legna dove, si narra, sia stata cotta la prima pizza Margherita; il Giardino dei Fiori che rappresenta l’area più preziosa del complesso; le fontane e le serre e il cosiddetto Giardino della Purpignera dove anticamente si coltivavano piante ornamentali in vaso e dove si conservano due semenzai-bulberie. 


Il sito è stato riaperto nel luglio del 2023 con oltre 600 piante tra agrumi – arancio e mandarino, chinotto, bergamotto, pompelmo e limoni –, alberi da frutto di pero, pesco, albicocco, susino e ciliegio; frutti esotici cari ai Borbone tra i quali ribes, ananas e lamponi; ortaggi ed erbe aromatiche. Al centro della Real Fruttiera si staglia un maestoso esemplare di Canforo, tra gli alberi monumentali più importanti del Real Bosco di Capodimonte e d’Italia, e tutto intorno, proprio come in epoca borbonica, vengono coltivati pomodori e papaccelle, friarielli e zucche, melanzane, cavoli e zucchine.


La nuova vita del Giardino e Casamento Torre prevede una serie di attività integrate tra produzione agricola, lavorazione e trasformazione di ortaggi e frutti, ristorazione consapevole e sostenibile, didattica, laboratori didattici, educazione alimentare ed etnobotanica, nonché la partecipazione di una comunità attiva costituita da associazioni culturali, cooperative sociali, piccole imprese virtuose del territorio.


La nostra passeggiata comincia entrando nel Real Parco da Porta Piccola (in alto a sinistra della cartina), dove possiamo entrare in auto se provvista di contrassegno e parcheggiarla nell'apposita area; l'itinerario è quella linea gialla diagonale, ed è preferibile avere una sedia motorizzata per percorrerlo, in quanto è discretamente lungo:



Il vialone comincia una volta varcata la Porta di Mezzo e prosegue fino a circa 100 m prima della statua del Gigante, dove troviamo la deviazione segnalata:






Varchiamo il cancello d'ingresso del Giardino e intravediamo il Casamento:



E questo è il monumentale Canforo, un albero la cui età stimata è di 200 anni e che ha una circonferenza di 730 cm ed un altezza di 24 m:







Eccoci al Giardino dei Fiori, destinato dalle origini alla coltivazione di specie floricole, con la Fontana del Nicchione, realizzata nel 1790, e le ananasiere sulla sinistra:









Altri fiori sono quelli del Giardino della Purpignera, parola che è la traduzione napoletana dal francese pépiniére (vivaio):








Andiamo ora a dare uno sguardo al Casamento Torre, un complesso architettonico, probabilmente preesistente al Real Sito di Capodimonte, caratterizzato da un torrino elegante, di gusto vanvitelliano, che richiama altre piccole strutture turrite reali;





Ed ora vediamo l'Antico Forno di Capodimonte, costruito per volere di Ferdinando II di Borbone, dove, secondo la leggenda, nel 1889 il pizzaiolo Raffaele Esposito avrebbe preparato la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico dedicandola alla Regina Margherita:





E chiudiamo con un'immagine del cortile, dove abbiamo pranzato protetti da un provvidenziale ombrellone, gustando piatti ispirati alla tradizione partenopea e rielaborati con tocchi di modernità:


(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili


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