Capita a volte di scoprire cose belle ed interessanti in modo del tutto casuale. Un giorno di novembre del 2016 ci trovavamo nel Lazio per un raduno dell'Associazione Strabordo, di cui facevamo e facciamo parte; nell'attesa che arrivassero gli altri partecipanti, ci infilammo in una stradina che dalla cittadina di Nemi ci portò a questo Museo delle Navi Romane, sito proprio sulle rive del Lago di Nemi, di cui vi mostriamo una foto scattata dalla strada:
Arrivati alla fine della strada, abbiamo trovato questa bella struttura accessibile, la cui descrizione lasciamo a quanto riportato nel sito web della Direzione Regionale dei Musei del Lazio del Ministero dei Beni Culturali (http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/index.php?it/229/museo-delle-navi-romane):
Il Museo venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all'imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l'ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).
Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero dell'aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.
L'ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.
Diamo uno sguardo alle immagini del museo, cominciando dalla facciata:
Non sappiamo quante cose siano cambiate, dopo cinque anni dalla nostra visita, quante nuove acquisizioni ci siano state, se sia possibile raggiungere la balconata superiore, da cui avere una visione dall'alto delle ricostruzioni delle navi.
Tuttavia pensiamo che la visita a questo Museo delle Navi Romane valga comunque il viaggio a Nemi, anche se il paesino ci dicono sia per noi proibitivo. Fateci sapere se ci andate qual è la vostra esperienza e speriamo che la prossima riapertura dei musei sia duratura. Buona ripresa a tutti!!
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