top of page

Due giorni in giro a Copenaghen

Rieccoci qua, dopo un mese, a parlare della nostra estate; in particolare vi racconteremo di una crociera nei fiordi norvegesi con imbarco e sbarco a Copenaghen, città in cui ci siamo trattenuti per due giorni pieni prima della partenza.


E allora cominciamo proprio dalla capitale della Danimarca, una città di oltre un milione di abitanti, molto bella, moderna ed efficiente, con una popolazione giovane e dinamica che usa moltissimo le biciclette anche con i carrelli anteriori per trasportare passeggeri, le cosiddette cargo bike; una città con molto spazio, tanto verde, piste ciclabili e grande rispetto per i disabili motori, con tante attrattive da visitare, cosa che abbiamo cercato di fare nel poco tempo a disposizione.


Eravamo in quattro, noi due con nostra nuora e nostro figlio, che si è occupato di tutta la parte organizzativa in maniera egregia, fra l'altro scegliendo un ottimo albergo, il Park Inn, dotato di camere per disabili, vicinissimo alla stazione di Femoren della Metro, la quale dista due fermate dall'aeroporto.


Perciò ci siamo serviti quasi esclusivamente della Metro: quattro linee che funzionano a getto continuo, con intervalli di 1-2 minuti fra le corse, completamente automatizzata senza pilota e del tutto accessibile a chi si muove in sedia a rotelle. Come tutto a Copenaghen, la Metro è abbastanza cara, rispetto ai nostri parametri; però la possibilità di acquistare biglietti validi 24, 48 o 72 ore consente di risparmiare notevolmente.


In quanto ai marciapiedi, sono in massima parte lisci e pianeggianti, salvo alcune zone di acciottolato antico un po' più impegnative.


Il primo itinerario ci ha portato, costeggiando dei canali, fino a quella controversa realtà che è Christiania.




Vediamo come parla di Christiania il sito VisitDenmark:


Nel 1971 una zona militare abbandonata nel quartiere di Christianshavn è stata occupata dagli squatter che l’hanno proclamata città libera ossia un’area non soggetta alle tasse e guidata da una legislazione interna. In questo quartiere alternativo affluirono nuovi coloni e l’esperimento sociale di pochi liberi pensatori si trasformò in un tratto permanente della città. Christiania sopravvive, si adatta ed è ancora un centro alternativo nel bel mezzo della capitale, con circa 1000 persone che vi vivono stabilmente.


Christiania è davvero un’esperienza unica; un miscuglio di magazzini, baracche, case, murales colorati e sculture all’aperto. I turisti possono passeggiare per le sue strade liberi di fermarsi a mangiare e bere nei bar, ristoranti e caffetterie della zona. A Christiania puoi trovare musica dal vivo ed eventi all’aperto per tutta l’estate e anche alcuni night club.


Vediamo allora qualche nostra immagine, scattata nelle zone in cui non era vietato:







Naturalmente ciò che rende controversa e discussa l'esistenza stessa di un posto come Christiania è la possibilità di acquistare in modo legale i prodotti derivati dalla cannabis, che si vendono in un'area dove è richiesto di non effettuare foto. Questa locandina dà un'idea della filosofia che sta alla base di queste attività:



Ma continuiamo con le immagini dei murales:








Dopo la visita a Christiania ci siamo diretti a Nyhavn, un bacino-canale creato nel 1671 che dopo una profonda opera di risanamento e di restauro degli edifici settecenteschi ospita adesso una parata di piccoli ristoranti e caffè, alcuni più altri meno eleganti, dove si può pranzare o cenare all'aperto, come abbiamo fatto noi:







Il pomeriggio e la serata lo abbiamo trascorso nei giardini di Tivoli, famosi in tutto il mondo, che sono ormai un grande parco di divertimenti con tanti giochi non accessibili ai disabili motori, che infatti non pagano il biglietto d'ingresso. Comunque è piacevole passeggiare nei suoi vialetti, costeggiare i laghetti e anche cenare in uno dei tanti ristoranti:













Suggestivo è anche vedere Tivoli di sera nello splendore della sua illuminazione:





Il giorno successivo lo abbiamo cominciato con la visita al Nationalmuseet (Museo Nazionale) (*), il più importante museo di storia della civiltà danese, dalla preistoria ai giorni nostri, di cui vi proponiamo alcune nostre foto, precisando che le otto sezioni del museo offrono una tale vastità di immagini e di storie che non basterebbe una settimana per approfondirne la conoscenza:






E questa è una "runestone", una pietra eretta nell'ottavo secolo per commemorare un guerriero vichingo partito e mai ritornato:



Questo è un capo d'abbigliamento della Groenlandia orientale realizzato nella seconda metà dell'Ottocento con pelli e intestini di foca e pelliccia d'orso polare:



Dopo un veloce pranzo al Nationalmuseet ci siamo diretti al Design Museum Danmark (*), un'istituzione il cui scopo è quello di essere la memoria condivisa del design in Danimarca, per creare un centro di conoscenza per nuove e stimolanti esperienze. Per parte nostra ci siamo fatti bombardare da tutti questi oggetti d'arredamento, sculture, soprammobili, tutti dalle forme particolari e nuove, anche se risalgono a mezzo secolo fa:















E come potevamo chiudere questa giornata e questo soggiorno a Copenaghen senza andare a vedere quello che è il simbolo di questa città? Stiamo parlando ovviamente di Lille Havfrue, meglio nota come la Sirenetta, la celeberrima statua scolpita da Edvard Eriksen nel 1813 per celebrare l'eroina della fiaba di Andersen.


Per arrivarci c'è bisogno di una bella passeggiata a partire dalla stazione della Metro più vicina, ma ovviamente ne vale la pena, magari in una bella giornata settembrina, poco prima del tramonto, come è capitato a noi:




Tanto altro ci sarebbe da vedere e documentare a Copenaghen; basta avere tempo e voglia di girare in questa città bella e accogliente.


A questo punto non ci resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo post, quello sui fiordi norvegesi.


A presto!!!



(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici per disabili







Comments


RECENT POSTS:
SEARCH BY TAGS:
bottom of page