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Capodimonte: nuove mostre e un bistrot

Com'è bello tornare al Museo e Real Bosco di Capodimonte e trovare delle piacevoli e interessanti novità! Innanzitutto il parcheggio di Porta Piccola, completamente ripavimentato e reso di nuovo fruibile per i disabili motori.


Poi quella che è la missione di Capodimonte, vale a dire l'arte in tutte le sue manifestazioni; questa volta abbiamo goduto di ben tre mostre, tutte interessanti e stimolanti, ognuna a suo modo, e ve ne parliamo subito.


Cominciamo da una mostra che doveva tenersi già nel 2020, ma che fu rinviata causa Covid. Stiamo parlando dell'esposizione dedicata a Salvatore Emblema, che si articola fra la Reggia ed il Cellaio, l'ex deposito alimentare del palazzo da qualche anno adibito a sede espositiva, e che sarà aperta fino al 30 ottobre 2022.


Per introdurla leggiamo nel sito web di Capodimonte:


Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l’uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto.


Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico.


Ecco dunque alcune immagini, precisando che la maggior parte sono senza titolo e che nei quadri, oltre alla juta, sono presenti spesso i lapilli del Vesuvio ed altri materiali, come le fascine e le tavole di castagno:











STRUCTURA (pietra vulcanica)








TERRAEMOTUS





E le altre due mostre? Sono molto importanti, una perché getta un fascio di luce su di un artista meno noto di quanto meriterebbe, l'altra perché riorganizza tutto un periodo storico dell'arte figurativa napoletana, sviluppandosi per tutto il secondo piano della Reggia.


Cominciamo da quest'ultima:

  • Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli

  • Museo di Capodimonte, secondo piano, 24 sale

  • https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/oltre-caravaggio-un-nuovo-racconto-della-pittura-a-napoli/

  • Chiusura: 7 gennaio 2023

  • In esposizione 200 opere provenienti tutte dalle collezioni permanenti del museo, senza prestiti esterni. Una mostra, realizzata in collaborazione con le associazioni Amici di Capodimonte Ets e American Friends of Capodimonte, che si propone di rilanciare il dibattito presentando un’altra lettura del ‘600 napoletano, diventato per amatori e storici il secolo di Caravaggio.

E il quadro più significativo di questa esposizione, giustamente ospitato in una sala a lui dedicata, è questo:


FLAGELLAZIONE DI CRISTO - Caravaggio

L'altra mostra che abbiamo visitato è questa:

  • Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi: Battistello Caracciolo (1578 - 1635)

  • Museo di Capodimonte, Sala Raffaello Causa

  • https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/il-patriarca-bronzeo-dei-caravaggeschi-battistello-caracciolo-1578-1635/

  • Chiusura: 2 ottobre 2022

  • Nato a Napoli nel 1578, dove muore nel 1635, Giovan Battista Caracciolo detto Battistello è il primo e il maggiore dei pittori caravaggeschi meridionali. Se Battistello fu quanto di più simile ad un allievo il Caravaggio (1571 – 1610) avesse avuto, bisogna riconoscere che fu un caravaggesco molto infedele. A differenza del maestro, egli disegna, affresca e incide. Alcuni dei lavori più impegnativi dell’ultimo tempo del Caracciolo, negli anni 1630, sono tra i capolavori della pittura murale in Italia meridionale. Battistello, di fatto, si forma come frescante tra la fine del ‘5oo e i primi del ‘6oo e, come pittore ad affresco, conclude, con l’aiuto di una bottega, il suo percorso in alcune delle maggiori chiese della città. L’esposizione nella sala Causa del Museo e Real Bosco di Capodimonte comprende circa 80 opere in dialogo tra loro tra quelle già presenti nel museo e le altre giunte qui grazie a importanti prestiti di collezioni pubbliche, nazionali ed estere, collezioni ecclesiastiche e collezionisti privati.

E questa è una delle opere più significative fra quelle esposte:


SALOME' CON LA TESTA DEL BATTISTA - Battistello Caracciolo

E chiudiamo con l'ultima novità: di fronte alla Reggia troviamo la Palazzina dei Principi, l’elegante e sobrio edificio che nel 1826 venne destinato da Francesco I ad abitazione dei Reali Principi; adiacente alla Palazzina è stata aperta la Stufa dei Fiori, l’antica serra ottocentesca, restaurata e riqualificata come Tisaneria-Bistrot, sulla cui terrazza ci si può rifocillare, anche se non ci sono bagni attrezzati per noi (li troviamo a piano terra, primo e secondo piano della Reggia):







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