Oggi vi portiamo di nuovo a visitare il nostro quartiere, il Vomero, una delle zone più significative della nostra Napoli, come abbiamo cercato di illustrare nei nostri post di qualche anno fa. Questa volta però ci focalizzeremo sulla ricerca degli edifici costruiti da un architetto particolarmente geniale, Adolfo Avena; ne incontreremo le opere passeggiando per il Vomero, dove la maggior parte dei suoi lavori sono disseminati, naturalmente senza nessuna velleità da parte nostra di fare gli esperti di architettura.
Per le nostre esigenze è importante avere a disposizione una carrozzina elettrica, date le pendenze notevoli delle strade vomeresi.
Qualche nota biografica trovata su vari siti web:
ADOLFO AVENA (1860 – 1937)
Fu un ingegnere e architetto italiano. Attivo soprattutto a Napoli, fu uno dei maggiori esponenti del Liberty napoletano. Si laureò nel 1884 in Ingegneria, appena laureatosi presentò con Stanislao Sorrentino (ingegnere delle Tramvie napoletane) al comune di Napoli un progetto di una funicolare aerea fra via Toledo e il Corso Vittorio Emanuele. Il progetto era costituito da un lungo viadotto in travi reticolari in ferro che tagliava i Quartieri Spagnoli.
Fu assunto nel 1886 al Ministero della Pubblica Istruzione di cui diventò ingegnere straordinario dei Monumenti di Roma e successivamente direttore dell’ufficio regionale dei Monumenti. A lui si devono i restauri di una serie di edifici civili e religiosi presenti in Italia Meridionale.
Notevoli sono i suoi rilievi di edifici storici che verranno mostrati all’Esposizione Nazionale di Torino del 1898. Dal 1910 si dedicò alla progettazione di ville e palazzi sulla collina del Vomero, per cui diverrà il principale riferimento del liberty del quartiere.
Cominciamo allora la nostra passeggiata vomerese come se arrivassimo dal centro di Napoli con la Funicolare Centrale a Piazza Fuga; appena usciti dalla Funicolare ci troviamo di fronte la sagoma del Palazzo Avena, costruito tra il 1927 ed il 1928:
Scendiamo per Via Cimarosa e con una deviazione raggiungiamo Via Palizzi, dove troviamo l'importante Villa Ascarelli, edificata fra il 1913 ed il 1915, una delle prime strutture a utilizzare il calcestruzzo armato:
Risalendo su Via Cimarosa, la percorriamo fino a raggiungere l'ingresso della Villa Floridiana, accanto al quale troviamo un'altra creazione di Avena, il Villino Catello - Piccoli, costruito nel 1918:
Finora gli spostamenti per raggiungere i vari edifici sono stati relativamente brevi; adesso, per raggiungere quella che forse è la realizzazione più suggestiva di Avena dobbiamo fare un po' più di strada (Via Cimarosa, Via Belvedere, Corso Europa) per raggiungere Via Tasso, dove troviamo Villa Spera, costruita nel 1922:
L'aspetto della villa a suo tempo ha dato origine a numerose leggende, secondo le quali essa sarebbe stregata ed abitata da fantasmi, tant'è che è stata utilizzata anche come set cinematografico nel film Giallo Napoletano di Sergio Corbucci, girato nel 1979, e ne La guerra di Mario di Antonio Capuano, del 2005. La villa fu anche sede del comando tedesco durante l'occupazione nazista. Attualmente è impiegata per cerimonie e riunioni. .
Allora, che ve ne pare di queste costruzioni così fantasiose e piene di simboli e stemmi vari? Avrete notato che nelle foto abbiamo indugiato parecchio sui particolari, perché sono quelli che saltano agli occhi di chi, come noi, passeggia per il Vomero con occhi curiosi, e sono la ricchezza di questi edifici.
C'è da dire che il quartiere, che è nato alla fine dell'800, è pieno di palazzine liberty e neoclassiche realizzate da vari architetti; quello che dalle foto si intravede appena è che le costruzioni degli anni '60 del secolo scorso hanno posto sotto assedio questi edifici liberty, alcuni dei quali (Villa Scaldaferri e Villa Avena fra tutti), sono stati distrutti per fare posto ai condomini che hanno stravolto in quegli anni la fisionomia del quartiere.
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Permetteteci ora una digressione fuori tema, legata all'attualità cinematografica: stiamo parlando della villa "La Santarella", del commediografo napoletano Eduardo Scarpetta. Costruita nel 1909 secondo le sue precise direttive, “La Santarella” si trova in via Luigia Sanfelice 18, all’incrocio con via Palizzi.
Eduardo Scarpetta scelse il nome della villa per ricordare il successo della sua commedia “Na Santarella”, i cui incassi gli consentirono di costruire la casa. La villa è famosa per la scritta sulla facciata, QUI RIDO IO, con la quale Scarpetta intendeva dire che se il pubblico a teatro rideva con le sue commedie, in questo luogo ameno era lui a godersi la vita.
E proprio in questi giorni di settembre 2021 esce nelle sale cinematografiche il film di Mario Martone Qui rido io, che narra la biografia di Scarpetta e della sua numerosa discendenza, inclusi i tre fratelli De Filippo: cogliamo l'occasione per chiudere questo post con l'immagine della Santarella:
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