Buongiorno a tutti! Anche quest'anno il Giorno della Memoria ci ricorda la nostra responsabilità nei confronti del più terribile evento della storia, la Shoah; questa nostra responsabilità, negli anni 2000, consiste nel perpetuare il ricordo vivo di quella mostruosità e documentarla in tutti i modi, finché l'ultimo superstite sarà in vita ed oltre, perché nessuno possa dire "non lo sapevo".
Questo è un blog sul turismo accessibile, è vero; nei nostri modesti limiti abbiamo pensato di mostrare alcune tracce della Memoria della Shoah che abbiamo incontrato nei nostri viaggi.
Cominciamo da Berlino, di cui purtroppo nel 2012 non riuscimmo a visitare il Museo dell'Olocausto (anzi, se qualcuno di voi possiede qualche foto, possiamo integrarla in questo post, citando l'autore, ovviamente). Vediamo subito il Monumento alle Vittime dell'Olocausto, già illustrato tempo fa:
Ma altri monumenti con le relative lapidi si incontrano muovendosi per la città, come questo (non siamo in grado di tradurre il testo tedesco, ma non pensiamo ci si possa sbagliare, visto che vi si parla di Auschwitz e Theresienstadt):
A Berlino, ma in molte altre città d'Europa, è possibile incontrare nelle strade le cosiddette "pietre di inciampo", vale a dire delle piccole lastre metalliche inserite nella pavimentazione, che riportano i nomi e le date di nascita e di morte dei deportati nei campi di concentramento:
Un'altra lapide commemorativa è affissa sul muro della Sinagoga:
Da Berlino passiamo ora a Pitigliano, un bellissimo borgo in Toscana da sempre sede di una numerosa comunità ebraica. Quando, nel 2014, l'abbiamo visitato, la Sinagoga non era accessibile in sedia a rotelle. Peccato, perché è stata trasformata in un interessantissimo museo visitabile anche dai turisti.
Se qualcuno di voi è a conoscenza dell'avvenuta effettuazione di lavori per rendere accessibile la struttura, gentilmente ce lo faccia sapere e cercheremo di dedicarle un post; per il momento ecco una lapide commemorativa degli ebrei pitiglianesi scomparsi nei campi:
E siamo lieti di pubblicare un contributo della nostra amica Orietta, che ci ha mandato la foto della pietra d'inciampo posata a Padova davanti all'ingresso dell'ex Museo Civico; la pietra ricorda Padre Placido Cortese, arrestato nel 1944, portato a Trieste e lì torturato a morte dalla Gestapo:
Un altro contributo importante della nostra amica Orietta è quello relativo al monumento dedicato ai bambini di Lidice, nella Repubblica Ceca. Di seguito il testo che ci ha inviato:
La scultura è stata iniziata nel 1969, dall'artista ceca Marie Uchytilova-Kucova, classe 1924, che a questo progetto commemorativo ha dedicato gli ultimi anni della sua vita, ed è stato così impegnativo da non esser riuscita a finirlo. Ci sono voluti due decenni per creare ottantadue statue di bambini in gesso a grandezza naturale. E prima della morte, nel 1989, è riuscita a completarne solo tre in bronzo, utilizzando i propri risparmi. A terminare l'opera è stato suo marito Jiri V. Hampl, che ha continuato il lavoro da solo: i primi 30 bambini in bronzo sono stati «restituiti» a Lidice nel 1995, gli altri si sono aggiunti via via fino al 2000. Oggi, a 22 anni dal termine dell'opera e a 53 dal suo inizio, la statua è ancora più commovente: le intemperie hanno intaccato il bronzo, conferendo alle statue ancora più drammaticità. Le sculture dei bambini si trovano in prossimità delle fosse comuni di Lidice.
Anche a Napoli, la nostra città, ci sono state parecchie vittime dell'Olocausto, pur essendosi la città liberata dei nazisti già il 1° ottobre 1943; il caso forse più significativo è quello di Sergio De Simone, un bambino di sette anni arrestato a Fiume nel 1944 ed ucciso al termine di una serie di esperimenti condotti sul suo corpo. A lui è stata dedicata una pietra d'inciampo appena inaugurata e posta sul marciapiede antistante la sua casa al Vomero, a Via Morghen:
Sempre a Napoli, precisamente a Piazza Bovio all'altezza del civico 33, sono state installate nove pietre d'inciampo dedicate ad altrettanti ebrei napoletani che lì abitavano e che sono stati deportati ad Auschwitz, dove sono stati assassinati:
A Novara, a Piazza Santa Caterina da Siena, sono state installate due pietre d'inciampo dedicate ad Amadio Jona e Giacomo Diena, zio e nipote deportati ad Auschwitz e lì assassinati (contributo della nostra amica Giovanna).
Chiudiamo con un bel salto indietro nel tempo: nel 1506 a Lisbona fu perpetrato un massacro epocale di ebrei, che oggi è documentato in questa stele che si trova nel Rossio, la più importante piazza della capitale portoghese, dove l'eccidio fu perpetrato.
A dimostrazione che la malapianta dell'antisemitismo ha radici profonde ed è diffusa in tutto il mondo, e non bastano le tardive scuse di qualche ridicolo personaggio televisivo a cancellare colpe incise nella carne viva di chi ne ha subito le conseguenze:
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