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A Terzigno riparte il MATT!

Cari amici, ormai abbiamo perso il conto delle fasi di questa maledetta pandemia e, volendo tenere un approccio positivo, ricominciamo a girare alla ricerca di siti accessibili ed interessanti da tutti i punti di vista, culturale, paesaggistico e turistico nel senso più generale.


Sabato 20 giugno ci siamo recati nel comune vesuviano di Terzigno (NA), dove a settembre 2019 è stato inaugurato il Museo Archeologico Territoriale di Terzigno (MATT) (*), che raccoglie i reperti di tre ville romane distrutte nel 79 d.C. dalla stessa eruzione del Vesuvio che annientò Pompei. Il Museo è ospitato nell'edificio del vecchio mattatoio comunale:



Il MATT, come tutti i musei, aveva chiuso i battenti a causa del COVID-19; in questi giorni ha riaperto con la mostra Pompei oltre le mura - le ville di Terzigno all'ombra del Vesuvio, promossa dall'Amministrazione Comunale, dal Parco Nazionale del Vesuvio e dalla direzione del Parco Archeologico di Pompei. Per informazioni su orari e aperture il sito è: https://www.museomatt.it


Le tre ville romane, denominate Villa 1, Villa 2 e Villa 6 in base alla cronologia dei ritrovamenti, sono venute fuori durante gli scavi effettuati dal 1981 al 2011 nei 500.000 mq della Cava Ranieri, dopo la dismissione dell'attività estrattiva.


Le tre ville erano delle vere e proprie aziende produttive, dotate anche di un settore padronale ricco ed elegante; il vasellame fittile, le anfore, gli attrezzi agricoli esposti nella mostra provengono dalle ville 1 e 2, mentre gli splendidi affreschi provengono dalla villa 6, che con i suoi 2600 mq supera per dimensioni persino la famosa Casa del Fauno a Pompei.


E allora cominciamo a dare uno sguardo ai reperti. Un gocciolatoio:



un'antefissa:



vasellame ed attrezzi vari:




E ora passiamo agli affreschi:

Ammiriamo ora gli affreschi della sala 13, sarebbe a dire il triclinio, riassemblato nel museo in modo da riprodurre le dimensioni originali della sala:


Dioniso bambino a cavallo di una capra, sostenuto da una Menade:

Ma il pezzo forte della mostra è senz'altro il larario, rinvenuto nell'ambiente cucina, con la rappresentazione dei due lari e del Genio sacrificante e di due serpenti che si avvicinano ad un piatto di offerte:



Per il pranzo ci siamo spostati a Somma Vesuviana, a pochi chilometri da Terzigno; il ristorante individuato è famoso per le specialità di baccalà, ma offre anche menù alternativi:


La Lanterna (*):

Via Gaetano Aliperta 8, Somma Vesuviana


(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili

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