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A Capodimonte due mostre si sono addormentate...

...e speriamo che qualche "principe azzurro" le risvegli presto perché noi le si possa visitare! Siamo alla quarta puntata del nostro Speciale Antivirus, ed abbiamo pensato di riproporvi le due mostre della Reggia di Capodimonte di cui avevamo già parlato a gennaio.


In effetti la mostra su Santiago Calatrava era prevista chiudere il 10 maggio, ma noi speriamo che alla riapertura della Reggia, sicuramente successiva a quella data, la troveremo ancora lì e la potremo visitare.


A proposito di Calatrava, prendiamo al volo l'occasione per aggiungere le foto della sezione della mostra dedicata alle ceramiche del maestro spagnolo; l'esposizione è allestita all'interno del Cellaio, l'edificio separato dalla Reggia in cui erano stoccate le derrate alimentari. Questa sezione ha un'apertura al pubblico in giorni limitati, per cui sarà sempre meglio consultare il sito del Museo.


L'altra mostra, Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica era già prevista chiudere il 20 settembre, quindi non ci resta che aspettare che la Reggia riapra.


Anche stavolta schematizzeremo le informazioni in quattro punti per ogni evento, con l'aiuto di qualche immagine:

  • titolo della mostra

  • sede della mostra

  • sito web

  • data prevista di chiusura

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La prima mostra di cui ci occuperemo è senz'altro la più originale e nuova nella concezione. Lasciamo la parola al direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, per descriverne l'idea ispiratrice:


"Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica" non è una mostra come le tante che avrai già visto, ma un'esposizione a metà strada tra la messa in scena di un'opera e un racconto storico. Si tratta infatti di una festa, una favola che celebra l'unità delle arti e racconta le avventure degli eroi dell'opera del Teatro San Carlo che, stanchi delle storie di finzione dei libretti d'opera, fuggono dal Teatro per incontrare la vera storia a Capodimonte. I personaggi di Paisiello, Pergolesi, Jommelli e molti altri, nei loro costumi di scena, incontrano un mondo di porcellane, ritratti e mobili reali provenienti dalle residenze borboniche di Portici e Carditello, da Capodimonte e da Palazzo Reale.


Per parte nostra possiamo solo aggiungere che la mostra è dedicata al maestro Roberto De Simone e che il visitatore viene fornito di una cuffia, collegata ad un cellulare, dal quale giungono le spiegazioni del contenuto di ogni sala e le musiche che accompagnano la visita. Questa dotazione era già stata sospesa a fine febbraio, per via del COVID-19, e speriamo che alla riapertura del museo si possa ripristinarla.


E dopo aver visitato questa mostra vi suggeriamo di restare a Capodimonte per completare la giornata con l'esposizione di quattrocento opere – sculture, disegni, maquette, ceramiche – di una fra le menti creative più brillanti dei nostri giorni. Stiamo parlando di Santiago Calatrava, architetto, ingegnere, pittore, scultore, disegnatore, artista a tutto tondo.



Il ponte sul Canal Grande:


La stazione di Reggio Emilia:



Ed ecco le ceramiche, alcune delle quali sospese al tetto del Cellaio; molte hanno come soggetto i tori:

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Per quanto riguarda l'accessibilità delle strutture, ricordiamo che a Capodimonte si può entrare a Porta Piccola con la propria auto contrassegnata; se vi viene detto che non c'è posto per parcheggiare l'auto, ci si può recare a Porta Miano dove, una volta lasciata l'auto, potrete fare una bella passeggiata nel bosco su di un viale ottimo per qualsiasi tipo di carrozzina, e giungere così alla Reggia.


La Reggia è servita da ascensori ampi abbastanza per poterci entrare con i nostri mezzi; il Cellaio ha un gradino piuttosto alto per cui c'è bisogno di aiuto.


E ALLORA, PER QUANDO SARA' POSSIBILE, BUONA VISITA!

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