Cari amici, continuiamo a proporre qualche bell'itinerario di viaggio degli anni passati, con lo scopo di combattere almeno gli effetti depressivi di questo maledetto virus. E speriamo che presto questi ricordi si trasformino in suggerimenti da seguire con serenità.
Oggi andiamo indietro ad agosto 2015, quando con i nostri amici fiorentini Carla e Roberto abbiamo visitato le Fonti del Clitunno, nel comune di Campello sul Clitunno in Umbria. Il Clitunno è un fiume che nell'antichità, ai tempi dei Romani, era navigabile e fu cantato da Properzio e Virgilio; a quell'epoca nei dintorni sorgevano sontuose ville, templi e terme e vi si celebravano feste religiose con gare, combattimenti gladiatori e rappresentazioni sceniche.
Poi nel 444 d.C. un terremoto modificò radicalmente il territorio e ridusse notevolmente il corso del fiume. L'attuale sistemazione del parco è opera di Paolo Campello della Spina che, fra il 1860 ed il 1865, fece realizzare il laghetto ed impiantare la vegetazione che ancora oggi caratterizza il luogo, un giardino d'acqua ricoperto in prevalenza da pioppi e salici.
Nel 1876 Giosuè Carducci scrisse l'Ode alle Fonti del Clitumno, descrivendo la magnificenza del luogo, ma già qualche anno prima era stato George Byron a passare di lì ed a cantare la bellezza del sito.
Per quanto riguarda le nostre esigenze, va detto che il breve percorso intorno al laghetto è facilmente percorribile con ogni tipo di carrozzina.
Ed ora passiamo alle immagini, che speriamo diano l'idea della bellezza del luogo e dei suoi splendidi colori, valorizzati dalla giornata di sole:
E allora, alla fine di questo breve viaggio all'indietro nel tempo, ci uniamo al coro che si alza dappertutto nel nostro paese: ANDRÀ TUTTO BENE, CE LA FAREMO!