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La Sicilia Orientale fra teatri, chiese barocche e Montalbano

Eccoci di nuovo a voi, per darvi il resoconto di un altro bel viaggio in Sicilia, effettuato nella settimana fra il 16 ed il 23 settembre 2019 con l'impeccabile organizzazione di uno dei nostri tour operator di fiducia, Planet Viaggi.


Il giro si è svolto fra le province di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, con pernottamenti a Modica, Siracusa ed Aci Castello; Montalbano, barocco, antichità classiche, Etna e golosità varie sono state la cifra distintiva di questo viaggio.


Eravamo sei persone, di cui tre in carrozzina, e ci siamo mossi in pulmino, guidato dal nostro ottimo accompagnatore Paolo, che ringraziamo per l'assistenza prestataci e anche per il contributo al materiale fotografico.


Abbiamo cominciato proprio con Montalbano; la prima meta infatti è stata la località di Puntasecca, dove sorge la casa sul mare del famoso commissario, oggi adibita a bed & breakfast; volendo la spiaggia è accessibile in carrozzina:


la statua a Camilleri era d'obbligo:


Il tour montalbaniano è proseguito con la visita a SCICLI, città ricchissima di barocco, come tutte quelle della zona, ma piuttosto difficile per chi si muove in carrozzina. Però il Municipio, ovvero l'ingresso del commissariato di Vigata per i fan di Montalbano, l'abbiamo potuto vedere:


altre immagini di chiese di Scicli:


Uno dei punti salienti di questo viaggio è stata la visita a MODICA, città le cui prime tracce risalgono al III secolo a.C., quando si opponeva fieramente ai Romani; con gli Arabi ed i Normanni successivamente divenne fiorente per commercio ed agricoltura, fino al periodo in cui le famiglie nobili la arricchirono di eleganti dimore barocche.


Anche il centro storico di Modica è tutto salite e discese; noi siamo riusciti a visitare il Duomo di San Pietro, accessibile grazie ad un ascensore:


Ma l'esperienza più toccante è stata senz'altro la visita alla chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, risalente all'XI-XII secolo ma scoperta solo nel 1987 ed in maniera del tutto casuale; sgombrate le macerie di cui si era riempita nei secoli, apparve questo ciclo di affreschi bizantini davvero emozionanti:


il Cristo Pantocratore:

Ma parliamo ora delle due esperienze extra artistiche che hanno caratterizzato la nostra visita a Modica. La prima è stata la visita alla Casa Don Puglisi (www.casadonpuglisi.it), un'associazione di volontariato che dal 1990 ospita, all'interno di un antico palazzo del centro di Modica, madri e bambini che si trovano in situazioni di difficoltà. Incontrare queste persone è stato uno dei momenti più intensi del nostro tour:


Le golosità che si intravedono sul tavolo ci portano subito all'altra visita speciale fatta in quel di Modica, vale a dire l'incursione alla Cooperativa Quetzal (www.cioccolato-quetzal.it), che produce il famosissimo cioccolato di Modica, acquistando le materie prime dai produttori del sud del mondo all'interno di un circuito equo e solidale.


Ci è stato illustrata la storia del cioccolato di Modica, il ciclo di lavorazione dell'azienda ed abbiamo potuto effettuare diversi assaggi; abbiamo chiuso in gloria con l'acquisto dei prodotti di Quetzal nel loro punto vendita:


Un ultimo sguardo a Modica al tramonto:

Passiamo ora a Ragusa, o per meglio dire ad IBLA, la città antica riedificata su sé stessa dopo il sisma del 1693; ci siamo arrampicati fino al Duomo, dedicato a San Giorgio ed accessibile grazie ad un provvidenziale elevatore:


uno sguardo al Circolo di Conversazione, un ritrovo dell'aristocrazia ragusana, tuttora attivo, all'interno del quale si giravano le scene in cui Montalbano va a rompere i "cabbasisi" al dott. Pasquano che sta giocando a carte:


E chiudiamo la visita ad Ibla con il Giardino Ibleo, un bel parco panoramico realizzato nel XIX secolo:


all'interno la Chiesa dei Cappuccini con la bella pala seicentesca di Pietro Novelli:

Ma la capitale del barocco, secondo il Consiglio d'Europa, nonché Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO è NOTO. La città nuova fu fondata nel 1703, a sud-est della preesistente, distrutta dal terribile terremoto del 1693.


Neanche Noto è facilissima in carrozzina, per via di alcune pendenze piuttosto forti; comunque si può agevolmente passeggiare sull'arteria principale, Corso Vittorio Emanuele, lungo, rettilineo e lastricato con pietra liscia, e visitare la Cattedrale dedicata a San Nicolò:


e questa è una croce lignea realizzata nel 2016 dal prof. Elia Li Gioi con i resti di barconi di migranti raccolti sulle spiagge siciliane:

Proseguendo lungo Corso Vittorio Emanuele incontriamo la splendida Chiesa di San Domenico, con il suo piccolo giardino ottocentesco davanti alla facciata:


Lasciamo Noto e la provincia di Ragusa per recarci a SIRACUSA, città fondata nell'VIII secolo a.C. da un gruppo di corinzi, ma i cui primi insediamenti umani risalgono al XIV secolo a.C., localizzati nell'isola di ORTIGIA. E' questa infatti la parte vecchia della città e conviene visitarla parcheggiando il proprio automezzo e addentrandosi nei vicoli in carrozzina.


La prima tappa è stata Piazza del Duomo, maestoso scenario barocco chiuso tra un lato rettilineo disegnato dalla facciata della Cattedrale e dal lato opposto dalla linea curva dei palazzi:


La Cattedrale (accessibile in carrozzina da un ingresso laterale che viene aperto su richiesta) è stata costruita su un tempio dorico del V secolo a.C., le cui colonne sono inglobate nelle pareti e ben visibili; trasformato in chiesa cristiana dai bizantini, fu ampliata dai normanni e ricostruita in stile barocco siciliano nel 1700, dopo vari terremoti. Qualche immagine:


Lasciata Piazza del Duomo proseguiamo sul Lungomare Alfeo, da cui si intravede l'estremità dell'isola con il Castello Maniace:


Ma prima di arrivare al castello, ci soffermiamo ad ammirare la Fonte Aretusa, una millenaria sorgente d'acqua dolce che oggi sgorga salmastra per le infiltrazioni di acqua marina. Il bacino semicircolare, verdeggiante di papiri, è stato realizzato solo nel 1843:


Al termine del lungomare siamo arrivati al Castello Maniace, fortificazione quadrata costruita da Federico II di Svevia nel 1239; molto altro ci sarebbe stato da vedere ad Ortigia, ma un violento temporale ci ha messo in fuga. Speriamo che qualcuno dei nostri lettori ci si possa recare e farci un resoconto completo di questa deliziosa isola.


Ma l'area più famosa di Siracusa è il Parco Archeologico della Neapolis, che racchiude in un'area di 200.000 mq la maggior parte dei monumenti classici dell'età greco-romana, a cominciare dal Teatro Greco:


continuando con l'Orecchio di Dionisio, una grotta artificiale dalle straordinarie proprietà acustiche; da qui la leggenda del tiranno Dionisio che ascoltava i discorsi dei prigionieri lì rinchiusi da un'apertura sulla sommità della grotta:


proseguiamo con l'Ara di Ierone, un altare per i sacrifici pubblici fatto costruire dal tiranno Ierone II nel periodo di pace successivo alle guerre puniche:


per concludere con l'Anfiteatro Romano, uno dei più grandi fra quelli presenti sul suolo italiano dopo il Colosseo:


La visita al parco archeologico si completa con lo splendido Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, situato all'interno del parco verde di Villa Landolina; il museo raccoglie una quantità smisurata di reperti di tutte le civiltà ed i popoli che si sono susseguiti nel siracusano dalla preistoria all'età paleocristiana.


Peccato che gli elevatori per il sotterraneo ed il primo piano fossero guasti e che quindi la nostra visita si sia dovuta limitare al piano terra; comunque la ricchezza dei pezzi esposti in queste sezioni è immensa, come cercheremo di mostrarvi con le immagini:



Passiamo ora a CATANIA, città imponente e ricca di grandi strade, piazze e monumenti. Guardiamo qualche immagine, cominciando con il Duomo dedicato a Sant'Agata:


la Fontana dell'Elefante:

e nella stessa piazza la Fontana dell'Amenano:

Ma la cosa più divertente della giornata catanese è stata lo Street Food Tour "La Via dell'Elefante", in cui siamo stati condotti da una guida della Sicilying (www.sicilying.com) in un giro di degustazione in 6 tappe delle delizie del cibo da strada catanese, per la precisione: formaggi tipici, frittura di pesce, arancini di riso, cipollina (una specie di focaccia), bibite al seltz, granite e minnuzza (piccoli dolcetti alle mandorle).



Il giro si è svolto fra i vicoli del mercato di Catania, la Via Etnea, i Giardini Bellini, abbinando gastronomia e monumenti:


Strada facendo, un'occhiata all'Anfiteatro Romano:


e una sosta ai Giardini Bellini:

Dopo il tour gastronomico, abbiamo raggiunto il duecentesco Castello Ursino, costruito da Federico II di Svevia ed oggi adibito a museo civico; da elogiare il lavoro fatto nella struttura del castello per l'accessibilità ai disabili motori:


Nel museo era in corso un'esposizione di paliotti mobili antichi; si tratta di quelle decorazioni che coprono il frontale degli altari e queste in particolare erano realizzate con ampio uso di argento, corallo, granati e fili d'oro:


e questa è l'antica statua greca ricostruita riassemblando i pezzi secondo tecniche complesse e all'avanguardia, illustrate in una serie di pannelli oggetto della mostra "Il Kouros ritrovato":

Parliamo ora della gita sull'ETNA. Siamo arrivati agevolmente col pulmino a circa 1800 metri, sperando di poter prendere la funivia; abbiamo però scoperto che c'era una sola cabina accessibile in carrozzina e, considerando che la salita dura circa 20 minuti, portare su tre sedie e riportarle giù avrebbe richiesto due ore all'andata ed altrettante al ritorno.


Ci siamo limitati allora a fermarci sulla terrazza del bar, mentre gli accompagnatori visitavano nelle vicinanze i crateri silvestri:


E chiudiamo questo tour con la visita a TAORMINA, città affascinante e di alto livello turistico; per noi però si è rivelata abbastanza proibitiva perché, al di là del Corso Umberto I, comodo e agevole da percorrere, e lo splendido Teatro Greco, tutti gli altri monumenti e la maggioranza dei negozi sono inaccessibili in carrozzina.


Per cui vi mostriamo qualche immagine della nostra passeggiata da una porta all'altra della città, con la visita del Teatro Greco, del quale abbiamo almeno potuto raggiungere la platea, mentre i nostri accompagnatori si sono arrampicati sulle gradinate a scattare le foto degli splendidi panorami che si godono dall'alto:




e questo è il colpo d'occhio spettacolare che ci si è presentato dalla terrazza dell'Hotel Timeo:


Entriamo ora nel Teatro Greco:

In conclusione, questo secondo viaggio in Sicilia ci ha confermato l'entusiasmo per questa terra, i suoi monumenti, la sua natura, il suo cibo, il tutto inserito in un contesto che, per chi si muove su sedia a rotelle, richiede sempre un grado di attenzione e preparazione che il "nostro" tour operator Planet Viaggi ci ha garantito anche questa volta.

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