Oggi vi raccontiamo un'esperienza di viaggio di gruppo in pulmino fatta a settembre del 2017 con uno dei nostri tour operator di fiducia, Planet Viaggi. Si tratta di un bel giro della Sicilia Occidentale, cominciato con il raduno dei partecipanti a Palermo e proseguito nell'arco di una settimana fra la provincia di Trapani e quella di Agrigento.
Il tour si è sviluppato con la collaborazione del tour operator Addiopizzo Travel (https://www.addiopizzotravel.it), che ci ha indirizzati verso alcune mete significative di quello che loro definiscono "turismo etico per chi dice no alla mafia"; queste mete si sono integrate perfettamente con le destinazioni tradizionali del turismo in questa parte di Sicilia, ed hanno costituito senz'altro un motivo di arricchimento del viaggio.
Cominciamo allora con una destinazione classica, che più classica non si può: l'Area Archeologica della Valle dei Templi, ad Agrigento. I monumenti che si trovano nella valle sono principalmente risalenti al V secolo a.C. e sono tutti templi in stile dorico, costruiti con tufo arenario conchiglifero ed immersi in una tipica vegetazione mediterranea di olivi, mandorli, carrubi e cipressi.
Diamo un'idea dell'ampio vialone, facilmente percorribile in carrozzina:
e lungo il vialone incontriamo il Tempio di Giunone Lacinia:
le statue togate:
il Giardino dei Giusti di tutto il mondo, con un albero dedicato a don Pino Puglisi e le lastre in metallo conficcate nel terreno ciascuna con il nome di una vittima della mafia:
le tracce delle mura antiche:
Ma il monumento più famoso di tutti è senz'altro il Tempio della Concordia, una delle opere meglio conservate dell'architettura dorica, davanti al quale era situato il bronzo dal titolo Icaro caduto dell'artista Igor Mitoraj (2011). Un suggestivo mix di arte contemporanea ed antichità classica:
Esaurita la visita alla Valle dei Templi, vale la pena spostarsi in una piccola valle adiacente, dove troviamo i Giardini della Kolymbethra (https://www.fondoambiente.it/luoghi/giardino-della-kolymbethra), un'area affidata dalla Regione Sicilia al F.A.I., dove in buona sostanza è stato ricostruito un paesaggio agrario e culturale del passato. Attraverso un sistema di irrigazione basato su di un torrentello interno, vengono coltivati agrumi, olivi, frutta e ortaggi vari, in un ambiente bucolico e ricco di profumi e colori.
Il mare, adesso. Cominciamo a visitare le Saline Infersa, presso Marsala, un'attività umana che ha creato un paesaggio straordinario, con un mosaico di vasche dai colori cangianti, sagome dei vecchi mulini ed il bianco dei cumuli di sale:
e queste sono le Saline di Trapani, con la Riserva Naturale gestita dal WWF:
Raggiungiamo adesso la prima delle mete più significative dal punto di vista simbolico e storico della lotta contro la mafia. Stiamo parlando dell'altopiano di Portella della Ginestra, la località dove il 1° maggio del 1947 la mafia sparò dai monti soprastanti ed uccise tanti lavoratori, radunatisi lì per celebrare la propria festa.
E' un posto che mette i brividi ancora oggi, anche per le scritte rosso sangue incise nelle rocce che costituiscono il memoriale eretto nel 1980 dall'artista Ettore De Conciliis:
Torniamo ai templi, adesso, per visitare la vastissima area del Parco Archeologico di Selinunte. Si tratta delle vestigia dell'antica città fondata dai coloni greci nel 651 a.C., distrutta dai Cartaginesi nel 499 a.C.; della città si perse anche il ricordo del nome, fino a quando nel 1823 ebbero inizio gli scavi che la riportarono alla luce.
Visitarla a piedi è praticamente impossibile, data l'ampiezza dell'area e le distanze fra un tempio e l'altro; noi siamo entrati col pulmino, ma sono disponibili anche dei trenini elettrici a pagamento.
Diamo un'occhiata al cosiddetto Tempio E, uno dei più imponenti:
mentre sull'Acropoli troviamo il Tempio C e si gode di una bella vista sulla Marinella di Selinunte:
E chiudiamo la visita al Parco di Selinunte con il Museo del Baglio Florio, ricavato da un'antica costruzione rurale, nel quale sono raccolti reperti significativi e ricostruzioni in scala dei vari templi:
Andiamola a vedere, allora, questa Marinella di Selinunte, con una passeggiata fino all'estremità del molo:
Ci spostiamo adesso nella Valle del Belìce, per illustrarvi una delle esperienze più significative e controverse di questo viaggio. Stiamo parlando della visita a Gibellina, la cittadina completamente distrutta dal terremoto del 1968 e poi ricostruita a diversi chilometri di distanza dal centro antico, con il contributo di alcuni dei più importanti artisti ed architetti contemporanei.
La prima opera che vi mostriamo è il cosiddetto Cretto di Burri, realizzato dal maestro Alberto Burri ricoprendo, a mo' di sudario, con una coltre di cemento bianco le rovine di Gibellina Vecchia. L'installazione si può percorrere attraversando gli spazi fra una casa e l'altra, spazi che corrispondono alle strade del paesino, e, nel silenzio assoluto, quest'esperienza genera una sensazione fortissima che è difficile descrivere.
Ma l'intervento più controverso è stato quello su Gibellina Nuova, una città costruita con criteri urbanistici all'avanguardia e disseminata di opere d'arte di alto livello. Il tutto però oggi dà un'idea di un sito sovradimensionato rispetto alle reali esigenze della popolazione, mentre alcune delle opere stanno subendo le ingiurie del tempo. Insomma, c'è materia per ampie discussioni, che infatti ci sono state e continuano ad esserci.
Va detto anche che Gibellina Nuova è sede di importanti iniziative culturali nell'ambito delle arti figurative e del teatro, promosse dalla Fondazione Orestiadi. La Fondazione ha sede nel Baglio Di Stefano, nel cui cortile troviamo la celeberrima Montagna di Sale di Mimmo Paladino.
Siamo potuti entrare all'interno della Fondazione solo perché abbiamo utilizzato la pedana del pulmino per superare la rampa di scale all'ingresso; comunque vi mostriamo qualcuna delle opere esposte nel museo:
Un'altra esperienza di "turismo etico" che abbiamo fatto è stata la visita alla Cantina Centopassi, un'azienda edificata su terreni sequestrati alla mafia; riprendendo la definizione che danno di sé nel loro sito (https://centopassisicilia.it), Centopassi è l’anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra che coltivano terre confiscate alla mafia in Sicilia. Le vigne sono distribuite nell’Alto Belice corleonese, una zona dalla bellezza travolgente, particolarmente vocata a produzioni di alta qualità.
Di seguito qualche immagine della struttura, dei vigneti e dei prodotti dell'azienda e di Libera Terra:
Molto suggestiva è stata anche l'escursione ad Erice, la deliziosa cittadina dall'antichissima storia, sita sulla sommità di un rilievo di 751 metri che permette di godere di splendidi panorami.
Abbiamo raggiunto Erice in funivia da Trapani, godendo di splendide viste sulla città, sul mare e le isole Egadi; ci siamo poi affacciati da un bellissimo terrazzo panoramico, nei pressi del Castello Venere e qui purtroppo la nostra visita si è arrestata, in quanto le strade lastricate in pietra del borgo antico sono proibitive per le carrozzine, a meno di non essere particolarmente "ardimentosi". Comunque ne è valsa la pena!
Non possiamo chiudere questo itinerario nella Sicilia Occidentale se non con la nostra breve escursione a Palermo. Il capoluogo siciliano merita senz'altro una visita dedicata; tuttavia riteniamo utile riferire di alcuni luoghi particolarmente interessanti che siamo riusciti a vedere.
Cominciamo con la Cattedrale: eretta nel 1184, trasformata in moschea dagli Arabi e restituita al culto cristiano dai Normanni, fu oggetto di radicali ristrutturazioni nel corso dei secoli. Diamo uno sguardo a come è oggi:
la cappella dedicata a don Pino Puglisi, sacerdote assassinato dalla mafia:
la Cappella di Santa Rosalia, patrona di Palermo:
Un altro angolo significativo di Palermo sono i cosiddetti Quattro Canti, nome popolare della scenografica Piazza Vigliena, formata dal quadrivio fra Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Le quattro facciate dei cantoni, ornate di statue, balconi, cornici e finestre su tre ordini, furono realizzate fra il 1608 ed il 1628.
L'ultima visita la facciamo a Palazzo dei Normanni, l'antico palazzo reale costruito dagli Arabi nel IX secolo ed ampliato dai Normanni, oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana:
Ma l'attrazione principale del Palazzo dei Normanni è la splendida Cappella Palatina, fondata da Ruggero II nel 1180 e dedicata ai SS. Pietro e Paolo, con i suoi incredibili mosaici:
Finisce qui il nostro giro nella Sicilia Occidentale accessibile, che Planet Viaggi ripropone quest'anno nella prima settimana di settembre: continuate a seguirci, perché prossimamente ci dedicheremo anche alla Sicilia Orientale, che sarà altrettanto magnifica!