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Villa Doria d'Angri: un gioiello nascosto di Napoli

Inauguriamo oggi una nuova categoria di post, I Luoghi del F.A.I., nella quale descriveremo le nostre esperienze di visita di quei monumenti, luoghi, parchi, che il F.A.I. rende disponibili al pubblico nelle sue benemerite giornate di primavera e d'autunno.


Anche se spesso si tratta di aperture in via eccezionale, riteniamo giusto illustrare questi posti così speciali, soprattutto quando sono accessibili per i guerrieri seduti; in primis per aumentare la consapevolezza delle nostre eccellenze artistiche e paesaggistiche e poi anche in vista di possibili nuove aperture, magari promosse da uno dei nostri tour operator specializzati.


Cominciamo allora da un bellissimo luogo che abbiamo visitato domenica scorsa, 24 marzo 2019, nel corso della Giornata di Primavera del F.A.I. Si tratta di Villa Doria d'Angri e le notizie che seguono sono tratte da questo sito web: https://www.uniparthenope.it/ricerca-e-terza-missione/terza-missione/villa-doria-dangri-la-citta.


Villa Doria d’Angri è una delle più importanti ville neoclassiche italiane. La villa, che si erge maestosa su uno sperone tufaceo della collina di Posillipo, fu costruita per volere del principe Marcantonio Doria d’Angri, ultimo esponente di spicco della nobile famiglia di origine genovese, fu trasformata da masseria in residenza principesca neoclassica per opera dell’architetto Bartolomeo Grasso e completata nel 1833.


L’edificio fa parte dal 1998 del patrimonio immobiliare dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, che la utilizza come sede di rappresentanza e che ha avuto la magnanimità di concedere questa apertura al pubblico attraverso il F.A.I.


Un grande parco di 18,000 mq avvolge la struttura ed è dotato di sentieri e rampe che salgono sulla collina. La bellissima terrazza circonda l’intera struttura su cui verte, su ciascun lato, un loggiato con quattro colonne ioniche.




La pagoda cinese ottagonale fu realizzata da Antonio Francesconi con il visibile intento di attirare l’attenzione, utilizzando un linguaggio in stridente contrasto con l’architettura della Villa sovrastante.



Nel 1880 Villa Doria d’Angri ospitò per diversi mesi Richard Wagner. Qui il compositore tedesco completò il “Parsifal” e scrisse il libro autobiografico “La mia vita”. Da allora la sala dove soggiornò Wagner, detta anche Sala degli Specchi, è stata denominata “Sala Wagner”:


Diamo un'occhiata anche alla chiesa, di cui è quasi ultimato il restauro:


E prima di lasciare la villa, diamo uno sguardo dalla terrazza a quella magnifica costruzione che è il leggendario Palazzo Donn'Anna; l'edificio da secoli si protende nell'acqua ed è stato di ispirazione al grande scrittore Raffaele La Capria, che lì ha trascorso la sua infanzia:


Tirando le somme di questa esperienza, possiamo dire che dal nostro punto di vista l'accessibilità è stata più che soddisfacente, avendo avuto accesso alla Sala degli Specchi, alla terrazza panoramica ed alla chiesa, grazie alla cortesia del personale dell'Università Parthenope che ha più che validamente supportato l'organizzazione del F.A.I.


Un'ipotetica visita organizzata per le persone con disabilità motoria potrebbe, a nostro avviso, prevedere l'accesso in pulmino dall'ingresso di Via Posillipo, che permetterebbe una visione d'insieme della Villa senz'altro più completa.

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