Oggi vi raccontiamo di un nostro viaggio fatto in pulmino ad aprile 2016 ed organizzato da uno dei nostri tour operator di fiducia, Planet Viaggi, con la partecipazione di un gruppo di amici di Strabordo. L'itinerario si è sviluppato nella Sardegna centro-sud occidentale, da Cagliari, dove ci siamo radunati da varie parti d'Italia, fino ad Oristano e Orgosolo. Cercheremo di darvi un'idea del viaggio senza seguire l'ordine cronologico ma saltellando di qua e di là; guardando sulla carta geografica vi renderete conto di quanto i posti visitati siano disseminati su di un territorio abbastanza vasto, che abbiamo percorso in meno di una settimana senza per questo affaticarci.
Direte voi: ma ha senso andare in Sardegna ad aprile, senza poter fare i bagni a mare? Noi rispondiamo sì, senz'altro, e per convincervi cominciamo proprio dai posti di mare più belli che abbiamo visitato, e che sicuramente d'estate non si possono godere con questa libertà. La prima località è S'Archittu (l'archetto), un bellissimo promontorio con spiaggia, dove abbiamo trovato una bella stradina panoramica praticabile in carrozzina:
Un'altra bella passeggiata sul mare l'abbiamo trovata a Nèbida, presso Iglesias:
Una bella puntata all'interno ci ha portato a visitare Orgosolo, dove abbiamo potuto vedere i murales dipinti sulle case ed abbiamo pranzato all'aperto in un'azienda agrituristica gestita da una cooperativa di pastori, con gli accompagnatori seduti su tronchi d'albero e tutti noi che mangiavamo in vassoi di legno la carne di pecora e di maiale che ci veniva servita (fantastiche entrambe!):
E un'altra tappa fondamentale nella conoscenza della cultura sarda è stata la visita al Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada (http://www.museodellemaschere.it/) dove sono raccolti esemplari della Sardegna e di altri paesi del Mediterraneo:
Torniamo al mare, o meglio ad un'attività di tipo artistico che dal mare trae il suo nutrimento. Stiamo parlando del laboratorio di Chiara Vigo, che nell'isola di Sant'Antioco porta avanti con fatica ed in solitudine la raccolta, trasformazione e tessitura del bisso, vale a dire i filamenti che sporgono dal mollusco bivalve Pinna Nobilis e che vengono strappati a mano (in apnea) e poi lavorati fino a farne un tessuto. I lavori, che non sono in vendita, sono esposti in un museo laboratorio che abbiamo potuto visitare. Per ulteriori informazioni ed illustrazioni ci si può riferire al sito https://www.chiaravigo.it/:
Non lontano da Sant'Antioco abbiamo visitato Tratalias, un bell'esempio di borgo antico restaurato e recuperato alla fruizione dei contemporanei. L'edificio più suggestivo è la Basilica Romano Pisana del XIII secolo:
A Barumini abbiamo visitato la bellissima dimora della famiglia Zapata, fatta costruire da don Azor, alcalde di Cagliari, a fine XVI secolo, sopra i resti di un nuraghe. Dal 2006 la residenza spagnola è un polo museale, denominato appunto Casa Zapata (https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/casa-zapata). Di seguito alcune immagini che illustrano il percorso su passerelle col fondo trasparente, che permettono di vedere i resti sottostanti del nuraghe:
Un altro bell'incontro con la gastronomia sarda lo abbiamo fatto presso Oristano alla Peschiera Pontis, uno stabilimento di acquacoltura che offre anche un ottimo servizio di ristorante di pesce e dove abbiamo assaggiato una deliziosa bottarga:
E non ci siamo fatti mancare nemmeno una visita alla miniera di Serbariu, presso Carbonia. Si tratta di una vecchia miniera di carbone, trasformata nel centro italiano della cultura del carbone, una vera e propria struttura museale che permette di visitare i cunicoli dove si svolgeva l'estrazione del minerale e di vedere i reperti (oggetti, fotografie, documenti vari) che testimoniano la durissima vita dei minatori (https://www.museodelcarbone.it).
Cambiamo completamente atmosfera e ci trasferiamo a Sèneghe, nel laboratorio di Raimondo Usai, un musicista che produce e suona gli strumenti della tradizione sarda, utilizzando materiali offerti dalla natura quali la canna, la zucca, il sughero, il corno bovino, ma anche la cera d'api, la pelle di capra e la vescica del maiale (http://www.urm-sonosdesardigna.com):
Chiudiamo questo post sulla nostra esperienza in Sardegna con la visita a Cagliari, città non facilissima perché ricca di salite e discese nel suo centro storico; siamo comunque riusciti a visitare la Cattedrale:
girando per il centro abbiamo visto la Torre dell'Elefante e la Torre di San Pancrazio:
Allontanandoci dal centro storico, uno sguardo dall'alto alla laguna di Molentargius, un'area umida diventata parco naturale regionale nel 1999 (http://www.parcomolentargius.it/):
A questo punto non ci resta che salutare la Sardegna, sperando di tornarci un giorno o l'altro per scoprire altre cose particolari ed interessanti come quelle che abbiamo cercato di illustrarvi.