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La foce del Garigliano e l'antica Minturnae

Rieccoci qua, dopo una lunga ed ipercalorica pausa natalizia, a cercare di riprendere le fila del nostro discorso sul turismo accessibile. Per farlo, ci spingiamo appena fuori i confini della Campania, traversando sulla SS 7 Appia il fiume Garigliano che segna il confine col Lazio. La meta di questa escursione è il Parco storico-archeologico di Minturnae, che ha sede nel territorio comunale di Minturno (LT), in località Marina di Minturno - Foce del Garigliano, a poca distanza dalla foce, sulla sponda destra del fiume.


Il parco comprende attualmente il Comprensorio archeologico di Minturnae (corrispondente a parte della colonia romana dedotta nel 296 a.C.) ed il Ponte Borbonico Real Ferdinando. Queste ed altre notizie sono tratte dal sito del Ministero dei Beni Culturali http://archeologialazio.beniculturali.it/it/173/minturno.


Cominciamo allora a dare uno sguardo al Ponte Borbonico Real Ferdinando, che fu progettato dall’ing. Luigi Giura ed inaugurato nel 1832. È il primo ponte pensile a catenaria in Italia, così leggero sul fiume da essere definito da Byron “il ponte delle fate”. Restaurato dall’ANAS di concerto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Caserta a seguito del degrado in cui versava per la distruzione subita nella guerra di Liberazione, è stato affidato nel dicembre 2007 in uso alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio.


E allora, prima di cominciare la visita al comprensorio archeologico, seguiamo la strada sterrata (fattibile in auto) che costeggia la sponda destra del fiume fino al mare:


Ripercorriamo in senso inverso la strada che costeggia il fiume ed entriamo nel parcheggio (con posti riservati per disabili) del parco archeologico di Minturnae. I pezzi forti del parco, per noi facilmente accessibili, sono senz'altro il Museo ed il Teatro. Il Museo di Minturnae è allestito negli ambulacri del teatro romano, ove sono esposte statue, iscrizioni, decorazioni architettoniche, monete provenienti dalla città romana e dal territorio.


Il teatro fu costruito in età repubblicana; sopravvissuto a secoli di turbolente vicende storiche, pesantemente danneggiato nel 1943-44 per la vicinanza alla linea Gustav, esso fu progressivamente restaurato nella seconda metà del secolo, con l’obiettivo di restituirlo all’uso di edificio per spettacoli. Il Museo fu inaugurato nel 1984, nei luoghi ove i reperti scavati negli anni 1931-1933 erano stati ricoverati durante gli ultimi anni di guerra. Di seguito qualche immagine dei reperti e del teatro:


Il resto dell'area archeologica di Minturnae non è tanto agevole da percorrere in carrozzina, per cui ci limitiamo a proporvi qualche immagine del Macellum, l'antico mercato:


Conclusa la visita a Minturnae, per rifocillarci consigliamo di riprendere la macchina e di allungarsi fino a Formia, dove c'è un ottimo ristorante di pesce, rispondente ai nostri requisiti di accessibilità:


Chinappi (*):

Via Anfiteatro 8, Formia

(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per i disabili motori

Trovandovi a Formia, se non siete ancora sazi di archeologia, fate una visita al Museo Archeologico di Formia (http://www.archeologialazio.beniculturali.it/it/170/formia), un sito piccolo ma ricco di reperti suggestivi:




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