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Islanda: acqua, fuoco, terra, mare

Per questa seconda uscita fuori dai confini italiani facciamo riferimento ad un viaggio di una settimana che abbiamo fatto tre anni fa e che ci ha lasciato un segno profondo. Ovviamente quando diciamo Islanda usiamo una parola grossa: la nostra esperienza si è limitata ad un piccolo tratto della costa meridionale, facendo base a Reykjavík con escursioni in pulmino che prevedevano comunque il ritorno in albergo la sera. Eppure in così poco tempo e spazio abbiamo concentrato tanti posti accessibili da meritare senz'altro il viaggio, con le sue brave 4 ore di aereo.

Diciamo subito che ai primi di agosto abbiamo trovato temperature fra i 9-10°C ed i 15-16°C, molto vento in alcuni punti particolari ma non abbiamo mai sofferto il freddo né la pioggia. Abbiamo visitato cascate, geyser, sorgenti di vapore caldo, cittadine sul mare, parchi naturali e non ultima la capitale Reykjavík che merita almeno un giorno dedicato alla sua esplorazione; tutto ciò con l'ausilio di passerelle e percorsi agevolati per le carrozzine davvero notevoli, come vedremo di volta in volta.


Cominciamo allora da uno dei posti più famosi, Gullfoss (cascata d'oro), che è anche uno dei nomi islandesi più facili (vedrete gli altri...):

Un altro sito molto famoso è il Thingvellir Park, un'area di origine vulcanica dove si vede chiaramente la faglia che divide la piattaforma continentale europea da quella americana:

Ma vediamola da vicino questa faglia; nella zona occidentale dell'isola c'è questo ponte che permette di passare dalla piattaforma continentale europea a quella nordamericana, scavalcando la faglia stessa:


E il fuoco? Quella è una presenza sotterranea, che ogni tanto viene fuori impetuosamente, come in questo sito il cui nome, Geysir, è noto in tutto il mondo:

Ma torniamo all'acqua delle cascate, con questa Seljalandfoss, dove potete avvicinarvi fino a sotto il salto e chiedere a chi vi accompagna di fare il giro alle spalle della cascata:


Oppure c'è quest'altra maestosa cascata di Skogafoss, nelle cui immediate vicinanze troviamo un bel ristorante con belvedere, accessibile ed attrezzato con servizi per disabili:

E nello stesso tratto di costa incontriamo la località con il nome più semplice di tutta l'Islanda, Vik, una cittadina di poche case sul mare:



e subito dopo ci possiamo affacciare al belvedere di Capo Dyrholaey, con annessa foce di fiume:


Vediamo ora come si riscaldano gli islandesi. Questa è la sorgente calda (temperatura di emissione dell'acqua 100°C) di Deildartunguhver, che con i suoi 180 litri di acqua al secondo sin dal 1925 viene utilizzata per il riscaldamento:



Un'altra peculiarità islandese sono i cavalli, una specie autoctona particolarmente tutelata; è facile incontrare qualche esemplare di questi puledrini che scorrazza in libertà per i prati:


Ma il posto forse più suggestivo che abbiamo trovato è Hraunfossar, una sinfonia di cascate e corsi d'acqua in cui lo sforzo di abbattimento delle barriere architettoniche è stato ancora più notevole di quello a cui ci siamo finora abituati:


Torniamo al mare, per visitare la cittadina di Stykkisholmur, un piccolo porto di pescatori, dove abbiamo trovato Skurinn, un ristorante accessibile e con bagno attrezzato:


E' il momento ora di passare a visitare Reykjavík, questa capitale che ospita quasi tutti i 300mila abitanti dell'Islanda: è una bella città moderna, ben tenuta, con un bel lungomare e tante attrattive turistiche e culturali. Cominciamo col dare un'idea del lungomare:


il monumento alla nave vichinga:

l'edificio Harpa, sede di molteplici iniziative culturali:

il porto vecchio, con l'ottimo, accessibile ed attrezzato ristorante Kopar:

Abbondano le sculture nelle strade di Reykjavík:

Uno sguardo alle riproduzioni delle balene nell'apposito museo:

Passiamo ora a visitare il centro della città, cominciando dall'imponente Cattedrale:

Nei pressi della cattedrale c'è un giardino dedicato allo scultore Einar Jonsson:


E' ora di pensare ad un ristorante: ne abbiamo trovato uno che potremmo definire italo-islandese. Si chiama Primo ed è completamente accessibile ed attrezzato:


Ancora in giro per le strade di Reykjavík (l'arcobaleno è in preparazione del Gay Pride):



Diamo uno sguardo al municipio, un edificio aperto al pubblico anche per manifestazioni culturali:


e questa è la scultura più originale (dedicata a tutti gli impiegati...):

E per finire il giro di Reykjavík, uno sguardo agli oggetti esposti nel Museo Nazionale, che ripercorre la storia dell'Islanda dall'800 d.C., quando sbarcarono i primi monaci, fino al 1944, anno dell'indipendenza dalla Danimarca; una storia breve in confronto alla nostra ma ricca di peculiarità e di cose interessanti:

e questa figurina in bronzo, databile al 1000 d.C., potrebbe rappresentare il dio Thor con in mano il suo martello, ma potrebbe anche essere un Cristo con in mano la croce:

Ma non si può lasciare l'Islanda senza una puntata a quella che forse è la più famosa attrattiva turistica del paese, la Blue Lagoon, nei pressi di Grindavík, a circa 39 km dalla capitale Reykjavík . Si tratta di un impianto termale con una vasca alimentata dalle acque del sistema di riscaldamento municipale, dopo che hanno scambiato il calore e sono scese alla temperatura di 37-38°C. Il colore azzurrino delle acque della laguna, in particolare, è dovuto alla presenza di silice, calcare, zolfo e alghe verdi-azzurre.


L'impianto è perfettamente attrezzato per le persone con disabilità motoria che possono accedere facilmente alla vasca, fare la doccia e cambiarsi in ampi spogliatoi.


Questa è solo una parte di tutto quello che siamo riusciti a visitare in una settimana; ci sono tante altre attrattive accessibili e tante ancora che non abbiamo potuto raggiungere dati i limiti di tempo. L'importante è affidarsi ad un buon operatore turistico che conosca le problematiche dei "guerrieri seduti".

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