ATTENZIONE: QUESTO POST E' STATO REALIZZATO PRIMA DELLA TRAGEDIA DEL 12 SETTEMBRE 2017 E DEI SIGILLI APPOSTI DALLA MAGISTRATURA AL SITO DELLA SOLFATARA IL 26 OTTOBRE 2017. LASCIAMO INVARIATO IL CONTENUTO DEL POST NELLA SPERANZA CHE UN GIORNO LA SOLFATARA POSSA ESSERE RIAPERTA AL PUBBLICO IN ASSOLUTA SICUREZZA.
Campi Flegrei: un nome che evoca il fuoco (tutta questa zona ad ovest di Napoli è infatti una grande caldera vulcanica in quiescenza) e il lusso delle ville e delle terme che gli antichi romani costruirono nell'area e di cui restano tante testimonianze.
Impossibile concentrare tutto in un unico itinerario, perciò cominciamo con questa prima tappa che parte dalla Solfatara (*) (www.vulcanosolfatara.it). Si tratta effettivamente di un vulcano, la cui attività si esplica attraverso le cosiddette fumarole e le vasche di fango bollente; il percorso di visita è quasi del tutto accessibile per i disabili (info presso la biglietteria). Le visite possono essere libere oppure guidate, per gruppi, e sono estremamente suggestive, sia di giorno che di sera.
Usciti dalla Solfatara ci si può dirigere verso l'abitato di Pozzuoli; la prima attrazione visitabile è l'Anfiteatro Flavio, il terzo per grandezza nell'antica Roma. Il percorso di visita è tutto agibile per i disabili, ad eccezione dei sotterranei. Il sito web è: http://www.pafleg.it/it/4388/localit/66/anfiteatro-flavio
Spingendosi poi al porto di Pozzuoli, si può parcheggiare negli appositi spazi, fare un giro fino al porticciolo sotto il Rione Terra e poi dirigersi al cosiddetto Tempio di Serapide, che prende il nome dal ritrovamento di una statua del dio egizio ma che in realtà era il Macellum romano, vale a dire il mercato (http://www.pafleg.it/it/4388/localit/67/macellum-tempio-di-serapide).
Le colonne del Macellum sono un singolare misuratore dell'attività bradisismica della zona: infatti sono visibili su di esse le tracce dei molluschi marini, quando il suolo era diversi metri sotto il livello del mare.
E questa è la ricostruzione del Tempio di Serapide nel plastico che si trova al Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia:
Diamo uno sguardo ora al porticciolo sottostante il Rione Terra, l'antica acropoli della città greca, che fu evacuato da un giorno all'altro a causa del bradisismo del 1970.
Negli ultimi anni il Rione è stato oggetto di un imponente lavoro di restauro che ha portato alla luce importanti vestigia romane; si spera verrà reso visitabile anche per i disabili motori:
Per il pranzo ci si può fermare ad uno qualsiasi dei ristoranti sul porto, tutti di ottimo livello e prezzi medio-alti, molti accessibili in sedia ma nessuno, fra quelli da noi visitati, dotato di servizi igienici per disabili.
Altrimenti si può riprendere l'auto e, a pochi chilometri dal porto di Pozzuoli, arrivare al lago di Lucrino dove troviamo un ristorante più impegnativo, ma con i requisiti che servono a noi:
Akademia (*):
Via Lucrino Averno 1, Pozzuoli
081 19309424 https://www.facebook.com/akademiacucina
In alternativa troviamo, sempre in zona Lucrino, più economico ma senza servizi per disabili:
La cucina di Ruggiero:
Via Intorno al Lago Lucrino 3, Pozzuoli
081 8687473
(*) simbolo che indica la presenza di servizi igienici attrezzati per disabili
Trovandosi in zona, ci si può allungare di 1 km al lago d' Averno, anch'esso di origine vulcanica, che per gli antichi era uno degli ingressi all'inferno e dove si può effettuare un giro parziale (in auto o a piedi) e fermarsi in qualche bar sul lago:
il cosiddetto Tempio di Apollo, in realtà uno stabilimento termale romano: